Ecco i risultati raggiunti da Eurac Research di Bolzano nell'ambito del progetto "INCardio", a cui hanno preso parte anche l'Icgeb di Trieste, l'Università medica di Innsbruck e l'Università di scienze applicate della Carinzia
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Verso nuovi farmaci contro le malattie cardiache. Si è chiuso con un bilancio positivo il progetto "INCardio", a cui ha partecipato Eurac Research di Bolzano insieme con l'Icgeb (Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie) di Trieste, l'Università medica di Innsbruck e l'Università di scienze applicate della Carinzia. Due gli obiettivi cardine del progetto di ricerca: sviluppare terapie innovative per le malattie cardiovascolari, che colpiscono il 30% della popolazione europea, e migliorare le condizioni dei pazienti.
I risultati ottenuti
Nel corso del progetto, il team di ricerca, partendo da cellule del sangue di pazienti con malattie cardiache, è riuscito a ottenere in laboratorio staminali pluripotenti indotte (o iPSC), ovvero in grado essere convertite in qualsiasi tipo cellulare che costituisce un individuo adulto. Le cellule sono state successivamente riprogrammate per diventare cardiomiociti (cellule del cuore), poi utilizzati per creare dei modelli di malattia. "I cardiomiociti ottenuti da iPSC sono stati utilizzati per valutare la cardiotossicità di circa 300 composti di potenziale interesse per l'industria farmaceutica", ha riferito Alessandra Rossini, biologa di Eurac Research.
Individuate nuove molecole
Grazie alla collaborazione con Icgeb e Università medica di Innsbruck, i ricercatori sono inoltre riusciti a individuare molecole in grado di favorire la sopravvivenza dei cardiomiociti dopo un infarto. "Si tratta di uno dei primi farmaci biologici proposti per le malattie cardiovascolari", ha sottolineato Serena Zacchigna, medico di Icgeb e coordinatrice del progetto "INCardio", che è stato finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020.
Italia numeri
Tra le malattie cardiache, le più diffuse sono quelle ischemiche, che si manifestano quando il sangue fatica ad arrivare al cuore o non arriva proprio. Nella Penisola, sono responsabili di circa nove decessi su cento. Anche le aritmie maligne, seppur meno frequenti, sono patologie da non sottovalutare.