Sciopero medici e sanitari, in piazza a Roma il 15 dicembre per difendere Ssn

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La manifestazione è prevista a Roma, il 15 settembre, in piazza S.s. Apostoli dalle ore 14.00. Lo sciopero è indetto contro il "definanziamento ulteriore della sanità pubblica", e in difesa del Sistema sanitario nazionale

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In Italia le organizzazioni sindacali dei medici, veterinari e dirigenti sanitari hanno indetto uno sciopero contro il "definanziamento ulteriore della sanità pubblica", e in difesa del Sistema sanitario nazionale. Una situazione simile a quella del Regno Unito, dove un primo sciopero è stato indetto proprio il 15 dicembre per chiedere un adeguamento salariale a fronte all'inflazione record, e per un adeguamento delle condizioni di lavoro. A renderlo noto è stata l'intersindacale medica.

Parola ai sindacati

 

"Chiediamo che la legge di bilancio 2023 destini risorse reali alla salute dei cittadini; aumenti le assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario, per migliorare le condizioni di lavoro all'interno degli ospedali e dei presidi; incrementi le retribuzioni del personale, oggi al terz'ultimo posto in Europa", hanno affermato i sindacati. Quest’ultimi chiedono che la nuova legge di bilancio "renda accessibili a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie appropriate contro l’allungamento delle liste d’attesa e i viaggi della speranza". Al governo e alle Regioni viene chiesto inoltre "l’immediata apertura del tavolo per il rinnovo di un CCNL sequestrato nelle stanze ministeriali; l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei e la depenalizzazione dell'atto medico, riconsiderandolo autonomo scientifico e libero da ideologie".

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La categoria pronta allo sciopero

 

Nel comunicato si legge che sono pronti a fare "la loro parte facendo ricorso a tutti gli strumenti disponibili, i 130mila professionisti" che il sindacato rappresenta. Lo sciopero, si legge ancora, è contro: "il definanziamento ulteriore della sanità pubblica previsto nei prossimi anni, che porterà molti cittadini a dover pagare di proprio pugno le cure; le briciole concesse dalla legge di bilancio 2023 al personale della sanità pubblica; il disinteresse della politica nei confronti degli 'angeli' e degli 'eroi' che hanno evitato al Paese una caporetto sanitaria ed economica; l’assenza di un piano programmatico di riforma e di rilancio complessivo del Ssn da parte delle forze politiche che superi la spinta alla privatizzazione; la regionalizzazione delle cure e la creazione del nuovo mercato sanitario tra nord e sud, e il silenzio istituzionale di fronte alla richiesta di confronto con le rappresentanze sindacali dei professionisti su cui si regge il Ssn". La manifestazione è prevista a Roma, il 15 settembre, in piazza S.s. Apostoli dalle ore 14.00.

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