Covid, Gimbe: contagi +15% e intensive +21,7 in 7 giorni

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Nella settimana 11-17 novembre è stato registrato un rialzo anche dei ricoveri Covid in area medica: +9,8%. Lo ha evidenziato il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe

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Negli ultimi sette giorni, negli ospedali italiani, è stato registrato un rialzo dei ricoveri Covid sia nelle terapie intensive (+21,7%) sia in area medica (+9,8%). Lo ha evidenziato il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe riferito alla settimana 11-17 novembre, che ha rilevato anche un aumento del 15% di nuovi contagi (da 181mila a 208mila). Nello specifico, i contagi risultano in rialzo in 15 Regioni (dall'1,5% del Friuli Venezia-Giulia al 26,3% del Veneto) e in calo in 6 (dal -1% dell'Umbria al -10,4% della Basilicata).  Risultano, invece, in calo i decessi: 533 (-2,9%), di cui 23 di periodi precedenti. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)

La situazione negli ospedali

Sul fronte degli ospedali, il report ha evidenziato che i posti letto Covid occupati in area critica, dopo aver raggiunto il minimo di 203 il 10 novembre, sono saliti a 247 il 17 novembre. In area medica, invece, dopo aver raggiunto il minimo di 6.347 l’11 novembre, il 17 novembre sono saliti a quota 6.981. Quanto alla pressione sugli ospedali, al 17 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid si è attestato all'11% in area medica (dal 6,1% della Sardegna al 30,4% dell'Umbria) e al 2,5% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Molise e Valle D'Aosta al 4,6% dell'Emilia-Romagna). "Salgono anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 31 ingressi al giorno rispetto ai 25 della settimana precedente", ha riferito Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe. Nella settimana di riferimento risultano in aumento (dell'8,2%) anche i casi degli attualmente positivi: +34.341 (+8,2%) per un totale di 452.895 contro 418.554 precedenti. Cresce anche il numero di persone in isolamento domiciliare (445.667 contro 411.995).

Gimbe: "Attendiamo dal Governo un piano per l'inverno"

"Con la circolazione virale in aumento ci si attende dal governo un piano per l'inverno", ha riferito il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i dati del report. "Anche se al momento è impossibile fare previsioni sugli scenari futuri, i dati confermano una diffusa ripresa della circolazione virale, peraltro sottostimata per il largo utilizzo diffuso di tamponi "fai da te", di cui s'intravede già un impatto iniziale sui ricoveri in area medica e in terapia intensiva; al tempo stesso assistiamo ad un calo delle somministrazioni delle quarte dosi per anziani e fragili", ha aggiunto, per poi sottolineare: "Con l'arrivo dei mesi freddi e la permanenza al chiuso, anche senza considerare l'eventuale emergenza di varianti in grado di "scalzare" Omicron 5, la circolazione virale è destinata ad aumentare".
"E al momento, nonostante le recenti rassicurazioni del ministro Schillaci alla Camera, ad oggi tutte le azioni di "discontinuità" del Governo Meloni sono andate nella direzione opposta a quella suggerita dalle autorità internazionali di salute pubblica: ovvero essere preparati e pronti per affrontare eventuali nuove ondate. Si attende pertanto al più presto dall'Esecutivo il piano di preparedeness per la stagione invernale", ha precisato Cartabellotta.

In 7 giorni -12% somministrazioni quarta dose

Quanto all'andamento della campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid e in particolare ai numeri del secondo booster, il report Gimbe ha evidenziato un calo dell'11,9% della somministrazione della quarta dose di vaccino al 18 novembre, rispetto alla settimana precedente. La copertura nazionale è al 25% (dall'11,4% della Calabria al 37,7% del Piemonte). Nello specifico, Gimbe ha spiegato che "la platea per il secondo richiamo è di 19,1 milioni di persone di cui 12,6 milioni possono riceverlo subito, 1,7 non sono eleggibili nell'immediato perché guarite da meno di 120 giorni e 4,8 milioni l'hanno già ricevuto". Sono 6,8 milioni, invece, le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino.

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