Superbatteri, monito Oms: quasi 1,3 milioni di morti l'anno

Salute e Benessere
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In vista della Settimana Mondiale dell’Antibiotico, l’Oms ha rilanciato online la campagna globale "Prevenire insieme la resistenza antimicrobica".  Questa è associata, in modo indiretto, a quasi 5 milioni di decessi

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In vista della Settimana Mondiale dell’Antibiotico, che ricorre dal 18 al 24 novembre, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha rilanciato online la campagna globale "Prevenire insieme la resistenza antimicrobica". Per riallacciarsi alla pandemia ancora in corso, in questi due anni e mezzo ci si è accorti di quanto siano pericolosi batteri e virus. Ma ancora di più, evidenziano i dati dell’Oms, lo è la resistenza antimicrobica, capace di causare la morte di un milione e 270mila persone in un anno. Questa si verifica quando virus, batteri, funghi e parassiti non rispondono più ai farmaci, complicando il trattamento di diverse infezioni, è associata, in modo indiretto, a quasi 5 milioni di decessi.

Il monito dell’Oms

 

Con lo sviluppo di un nuovo antibiotico che può richiedere 10-15 anni, arrivando a costare più di un miliardo di dollari, l’Oms mette in guardia da una possibile pandemia da superbatteri: "Se lasciata senza controllo, nel prossimo decennio, potrebbe comportare una riduzione del PIL di 3,4 trilioni di dollari all'anno e spingere 24 milioni di persone in più nella povertà estrema". Per questo, grazie anche alla 'Guida alla Campagna 2022', e in vista della 'World Antimicrobial Awareness Week', l’Organizzazione ha condiviso alcune azioni, e raccomandazioni, importanti basate su un approccio One Health. Anzitutto, "maneggiare con cura gli antibiotici": ovvero, non disperdere quelli inutilizzati nell’ambiente, quindi nel water o nell’immondizia indifferenziata, e non usarne a sproposito e senza prescrizione medica. Mantenere pulite le superfici, e lavarsi spesso le mani quando si prepara il cibo - al fine di prevenire la diffusione di batteri capaci di contaminare attraverso gli alimenti -, e mantenere gli animali sani per ridurre la necessità di antibiotici evitabili.

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Gli altri consigli

 

L’Oms ha ricordato che anche l’inquinamento aumenta la resistenza di patogeni nell’ambiente, ed è quindi necessario trattare correttamente i rifiuti di origine industriale, agricola e urbana. Infine, l’ultimo importante consiglio è diretto ai governi: l’accesso all’acqua potabile, e ai servizi igienico-sanitari nelle case, riduce fino al 60% la necessità di antibiotici per curare le dissenterie. In uno speciale AnsaIncontra, Pierluigi Viale, direttore delle Malattie infettive del Sant'Orsola di Bologna, si è così espresso su infezioni e virus: "Il Covid ha stornato l'attenzione. Ma il paradosso è che proprio durante la pandemia, la circolazione di infezioni da batteri resistenti è aumentata in modo vertiginoso". Complici "il sovraffollamento degli ospedali, l’utilizzo esteso e incredibile di antibiotici fatto nel primo anno di pandemia, il grande utilizzo di antibatterici, sia negli ospedali sia nella vita quotidiana, c’è stata una circolazione furiosa di batteri resistenti nei 3 anni di pandemia", ha concluso. Una buona notizia arriva da uno studio appena pubblicato su JAMA Pediatrics, che suggerisce come - nei bambini al di sotto dei 5 anni colpiti da polmoniti batteriche - siano sufficienti trattamenti antibiotici di soli tre giorni. Una cura del genere è, infatti, efficace quanto trattamenti di cicli più lunghi, ma con meno effetti collaterali.

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