In occasione della V Giornata della Nutrizione, e dell'incontro "Fonti proteiche 2050: quale futuro? Convenzionali o alternative, ma soprattutto sostenibili", i ricercatori del Crea Alimenti e Nutrizione hanno realizzato un’analisi sulle tendenze alimentari dei consumatori
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In occasione della V Giornata della Nutrizione, e dell'incontro "Fonti proteiche 2050: quale futuro? Convenzionali o alternative, ma soprattutto sostenibili”, in programma martedì 15 novembre alle ore 9:30 presso il centro Crea di Via Ardeatina a Roma, i ricercatori del Crea Alimenti e Nutrizione hanno realizzato un’analisi sulle tendenze alimentari degli italiani. Il risultato, evidenzia la ricerca, è che "tra i prodotti alternativi alle proteine animali, prevalgono i derivati da legumi - burger, polpette, pasta - e il 65% li ha consumati in passato o li consuma".
L’analisi nei dettagli
Entrando nei dettagli della ricerca, emerge che il 48,5% dei consumatori assume carne rossa 1-2 volte a settimana, mentre il 33% meno di una volta a settimana. A mangiare la carne bianca 2-3 volte a settimana è il 40% dei consumatori, mentre il 46% di questi la consuma una volta o meno. Tuttavia, a volerne ridurre il consumo è il 65% dei partecipanti, che sostituirebbe la carne con legumi e prodotti a base di legumi (84%), pesce (67%), uova (46%), i cereali e i loro prodotti derivati (33%), i formaggi (26%), funghi e derivati (17%) e alghe e derivati (9%). Lo studio, cui scopo era quello di valutare l'opinione e la percezione dei consumatori in merito ai prodotti analoghi o alternativi alle proteine di origine animale, è stato condotto attraverso un questionario.
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Le diffidenze dei consumatori
Tuttavia, sottolinea l’analisi Crea, per quello che riguarda le fonti proteiche lontane dalla tradizione italiana, prevarrebbe la diffidenza: infatti, solo il 25% proverebbe la carne sintetica, mentre solo il 30% assaggerebbe la farina di insetti. Ad essere presi a campione sono state persone di età compresa tra i 30 e i 59 anni (65%), con titolo di studio elevato (laurea o superiore) (67%), e residenti nel Lazio (51%). Per la maggior parte, i partecipanti erano donne (73%). A guidare le scelte alimentari degli intervistati, sottolinea ancora l’analisi, sono il gusto (61%), seguito dalla salute (56%), e le caratteristiche nutrizionali (51%): a distanza si trovano il costo (38%), la tutela dell'ambiente (22%) e la praticità d'uso (20%). Nell’analisi la maggior parte dei partecipanti si è dichiarata onnivora (90%), in pochi i vegetariani (5%) e i vegani (meno dell’1%). Tuttavia, è bene ricordare che la carne, nonostante sia un’importante fonte di proteine, va consumata in maniera modesta.