Spina bifida, intervento in utero con cerotto di staminali su tre bebè

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3 bimbi con diagnosi di spina bifida, operati in utero, sono nati sani. È lo straordinario risultato ottenuto nell'ambito di un trial clinico in corso alla University of California Davis Health

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Nuova frontiera contro la spina bifida, un difetto congenito che, se non trattato prima o subito dopo la nascita, può portare a gravi ritardi o anche paralisi delle gambe. Grazie a un cerotto fatto di cellule staminali, tre bambini con diagnosi di spina bifida, operati in utero, sono nati sani. È lo straordinario risultato ottenuto nell'ambito di un trial clinico (CuRe Trial: Cellular Therapy for In Utero Repair of Myelomeningocele) in corso alla University of California Davis Health. I tre bambini stanno bene, il loro decorso clinico sarà seguito per sei anni dalla nascita.

La nuova tecnica nel dettaglio

La spina bifida è un grave difetto di sviluppo del tubo neurale (che serve a formare il sistema nervoso del nascituro), che si presenta quando la colonna vertebrale è aperta (bifida) a causa di un'incompleta chiusura delle parti che costituiscono il canale spinale. Questo difetto può essere prevenuto con una corretta integrazione di acido folico durante il concepimento e nei primi mesi di gravidanza. La chirurgia per correggere il tubo neurale in utero viene già praticata da qualche anno. Tuttavia, come ha riferito la chirurga a capo del trial Diana Farmer, aggiungendo l'uso del cerotto di staminali all'intervento fetale si possono ottenere risultati clinici migliori. Il cerotto di staminali, provenienti dalla placenta della mamma, è infatti in grado di fare da ponte e di consentire una chiusura migliore del tubo neurale. Per ottenerlo, il team di ricerca ha seminato staminali della placenta su un substrato di materiale biocompatibile.

La prima bimba operata ha un anno

La prima dei tre bimbi su cui è intervenuto il team di chirurghi guidato da Diana Farmer, Robbie, ha da poco spento una candelina. Subito dopo il parto cesareo la bimba ha mosso le sue gambine: prima prova della riuscita dell'intervento. Senza l'operazione la bimba avrebbe avuto le gambe paralizzate. La nuova tecnica verrà ora ripetuta su un campione di altri 35 feti.

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