Covid, Agenas: occupazione delle terapie intensive stabile al 2%

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Nei reparti ordinari, invece, il dato è fermo al 9%, ma supera al soglia del 15% in tre regioni: Umbria (23%), Calabria (19%) e Liguria (16%)

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Si mantiene stabile la percentuale di occupazione delle terapie intensive occupate da pazienti Covid nelle ultime 24 ore. Come rilevato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il dato, aggiornato al 28 agosto, è rimasto fermo al 2% raggiunto due giorni fa. Per fare un confronto, un anno fa era al 6%. L’occupazione dei posti letto occupati dai pazienti Covid-19 nei reparti ordinari è stabile al 9% (dodici mesi fa era al 7%), tuttavia in tre regioni il valore supera la soglia del 15%: Umbria (23%), Calabria (19%) e Liguria (16%).

L’occupazione dei reparti ospedalieri

Scendendo più nel dettaglio, i dati forniti dall’Agenas indicano che sono cinque le regioni in cui è cresciuta la percentuale dei posti nei reparti ospedalieri occupati da pazienti Covid: Basilicata (12%), Friuli Venezia Giulia (13%), Liguria (16%), Provincia autonoma di Bolzano (8%) e Provincia autonoma di Trento (15%). La percentuale, invece, è calata in Umbria (23%), Lombardia (6%) e Valle d’Aosta, mentre si è mantenuta stabile in Abruzzo (11%), Calabria (19%), Campania (8%), Emilia Romagna (12%), Lazio (10%), Marche (8%), Molise (10%), Piemonte (4%), Puglia (3%), Sardegna (6%), Sicilia (12%), Toscana (6%) e Veneto (7%). 

 

Le variazioni nelle terapie intensive

Per quanto riguarda le terapie intensive, l’occupazione è cresciuta in Abruzzo (4%), Emilia Romagna (4%), Liguria (4%). È scesa, invece, in Valle d'Aosta (dov’è arrivata allo 0%). Non sono disponibili dati relativi all’eventuale variazione avvenuta nella Provincia autonoma di Bolzano, dove l’ultima rilevazione dell’Agenas indicava che nessuno era ricoverato in terapia intensiva (0%). Il dato si è mantenuto stabile in tutte le altre regioni: Basilicata (3%), Calabria (6%), Campania (2%), Friuli Venezia Giulia (3%), Lazio (4%), Lombardia (1%), Marche (1%), Molise (3%), Sardegna (5%), Sicilia (3%), Pa Trento (1%), Piemonte (1%), Puglia (9%), Toscana (1%), Umbria (1%) e Veneto (2%). Come si può notare, nessuna regione supera la soglia del 10%.

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