Covid, perché in Italia ci sono ancora così tante vittime rispetto ad altri Paesi?

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I numeri dipendono da diversi altri fattori, come il modo di contare le vittime, ed è il loro insieme a dare un'idea dei motivi che potrebbero essere alla base della mortalità registrata nella Penisola. Il punto di Graziano Onder, geriatra dell’Istituto superiore di sanità

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Perché in Italia ci sono ancora così tante vittime da Covid-19 rispetto ad altri Paesi?
Nella Penisola, il numero totale di decessi da inizio della pandemia ha superato quota 174.722. Cifra che pone il nostro Paese tra i peggiori in Europa e nel mondo occidentale. Anche guardando il "tasso di letalità", ovvero il rapporto percentuale tra decessi e contagi da coronavirus certificati (che per l’Italia è allo 0,81%), solo Spagna, ma soprattutto Usa e i Paesi dell’est europeo registrano tassi più alti. Tuttavia, come ha sottolineato Graziano Onder, geriatra dell’Istituto superiore di sanità in un'intervista al Corriere della Sera, i numeri, seppur sembrino dare risultati assoluti, dipendono da diversi altri fattori - come il modo in cui si contano e si registrano i morti da Covid -, ed è il loro insieme a dare un'idea dei motivi che potrebbero essere alla base della mortalità. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

"Per eccesso di mortalità Italia meglio di altri Paesi"

Il confronto tra i vari Paesi, ha riferito, "non va fatto solo in base al numero assoluto dei morti o al tasso di letalità", perché "ogni Paese conta i decessi in modo leggermente diverso". Secondo il geriatra, un parametro standardizzato e comparabile per fare i confronti internazionali è, invece, "quello dell’eccesso di mortalità" rispetto alla media degli anni prima del Covid-19. "Attualmente il monitoraggio arriva fino a giugno quando, ad esempio, l’Italia era posizionata molto meglio rispetto ad altri Paesi", ha spiegato il medico dell'Iss.

"Nell'ultima ondata età media deceduti 85 anni"

Quanto ai decessi registrati in questa ultima ondata estiva, Onder ha spiegato che si tratta perlopiù di "persone che hanno un’età media molto alta, circa 85 anni con 4-5 malattie croniche in media: persone molto fragili in cui qualsiasi tipo di evento che possa essere anche banale, come un’influenza, può causare delle conseguenze molto serie, dall’altro possono essere persone che magari non riescono a sviluppare un’immunità sufficiente da vaccinazione: questi due fattori fanno sì che possano morire come conseguenza dell’infezione da Covid".

"Cruciale la nuova campagna con vaccini aggiornati"

Quanto ai possibili scenari futuri dell'andamento della pandemia da Covid-19 in Italia, secondo il geriatra giocherà un ruolo chiave per ridurre l’impatto dell’infezione sui ricoveri e sui decessi nelle prossime ondate epidemiche "la nuova campagna vaccinale, quella che partirà da settembre-ottobre" con i vaccini aggiornati contro le nuove varianti. Invece, "l’obbligatorietà o meno delle misure ora raccomandate dipenderà da che cosa ci troveremo di fronte", ha concluso.

 

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