Farmaci orali, come la postura ne influenza l’assorbimento

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La ricerca, sostenuta da un team della Johns Hopkins University, rivelerebbe inoltre che la posture inciderebbe anche sull’efficacia dei farmaci ingeriti nello stomaco

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Secondo uno studio pubblicato su Physics of Fluids, rivista scientifica peer-review che copre la fluidodinamica fondata dall'American Institute of Physics, la nostra postura influenzerebbe l’assorbimento dei famarci orali. La ricerca, sostenuta da un team della Johns Hopkins University, rivelerebbe inoltre che la posture inciderebbe anche sull’efficacia dei farmaci ingeriti nello stomaco. 

Attenzione alla postura

"Quando una pillola raggiunge lo stomaco, il movimento delle pareti dello stomaco e il flusso del contenuto all'interno determinano la velocità con cui si dissolve. Anche le proprietà della pillola e del contenuto dello stomaco svolgono un ruolo importante", ha spiegato Rajat Mittal, uno dei ricercatori. Una scoperta avvenuta grazie ad un simulatore in silicone dello stomaco, il primo del suo genere, che ha permesso al team di scoprire che l’assunzione dei farmaci nello stomaco segue un sistema molto complesso: le dinamiche della postura inciderebbero sino all’83% sulla velocità e sulle modalità con cui il principio attivo farmaceutico, una volta nel duodeno, si attiverebbe.

C’è differenza tra stare seduti e stare in piedi?

Nelle varie simulazioni effettuate è emerso che tra le diverse posizioni assunte, quella laterale porterebbe ad uno svuotamento gastrico più rapido. Anche stare seduti o stare in piedi permetterebbe uno svuotamento, e quindi un assorbimento, più rapido dei farmaci assunti per via orale. Il modello adottato dai ricercatori ha quindi consentito di calcolare e confrontare la velocità di svuotamento, ed il rilascio dei principi attivi dei diversi farmaci, grazie ad una varietà di situazioni fisiologiche. 

I dati di spesa farmaceutica in Italia

Secondo i dati di Federfarma relativi all’anno 2021, il SSN ha fatto registrare un calo della spesa farmaceutica dello -0,3% rispetto al 2020. Un dato frutto di diverse varianti, ma che ci dà una prospettiva sulla spesa italiana: nei 2021 le ricette sono state quasi 557 milioni, pari in media a 9,40 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni a carico del SSN segnano un ribasso, -4,2% rispetto al 2020, pari a un miliardo e 24 milioni. Ogni cittadino ha ritirato in farmacia, in media, 17,2 confezioni di medicinali a carico del SSN, al prezzo medio di 9,42 euro.

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