Il 28 luglio si celebra in tutto il mondo il World Hepatitis Day. Lo slogan scelto per l'edizione 2022 della giornata è "Hepatitis Can't wait", ovvero "non possiamo aspettare per avere un mondo libero dall'epatite C"
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Oggi, 28 luglio, si celebra in tutto il mondo il World Hepatitis Day, Giornata mondiale dell'Epatite, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per aumentare la consapevolezza sull'epatite virale, che causa l'infiammazione del fegato, che porta a gravi malattie. Lo slogan scelto per l'edizione 2022 della giornata è "Hepatitis Can't wait", ovvero "non possiamo aspettare per avere un mondo libero dall'epatite C". La data della ricorrenza non è casuale: è il giorno della nascita di Baruch Blumberg (28 luglio 1925), il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto nel 1967 il virus dell’Epatite B e sviluppato il primo vaccino.
I numeri Oms
"Nel 2019, nel mondo si sono verificati 78.000 decessi a causa di complicanze di infezioni acute da epatite da A a E" ma, a causare il 95% dei decessi per epatiti, sono le forme croniche ovvero la B, la C e la D, "che durano per diversi decenni e culminano complessivamente in oltre un milione di decessi all'anno per cirrosi e cancro al fegato". Lo ha riferito l'Oms in una nota, per poi sottolineare che "il mondo sta affrontando anche un focolaio di infezioni da epatite acuta inspiegabili che colpiscono i bambini".
"Insieme a scienziati e responsabili politici nei paesi colpiti", l'Organizzazione mondiale della sanità "sta lavorando per capire la causa di questa infezione nei bambini, che non sembra appartenere a nessuno dei 5 tipi noti di virus dell'epatite: A, B, C, D ed E".
Obiettivo eliminazione epatite entro il 2030
Continua, inoltre, l'impegno dell'Oms per raggiungere l'obiettivo dell'eliminazione dell'epatite entro il 2030. A tal fine, l'Agenzia delle nazioni unite invita i Paesi a raggiungere i seguenti obiettivi: ridurre del 90% le nuove infezioni di epatite B e C; ridurre del 65% i decessi correlati all'epatite per cirrosi epatica e cancro; garantire che almeno il 90% delle persone con virus dell'epatite B e C venga diagnosticato; e che almeno l'80% degli eleggibili al trattamento, lo riceva. "Sebbene disponiamo degli strumenti per diagnosticare, trattare e prevenire l'epatite virale cronica, questi servizi sono spesso fuori dalla portata delle comunità e talvolta sono disponibili solo presso ospedali specializzati", ha concluso l'Oms.
Epatite C, in Italia ancora troppo "sommerso"
Quanto ai numeri in Italia, sono circa 100.000, le persone con malattia di fegato causata da epatite C non diagnosticata e altre 280.000 che non sanno di avere la malattia in quanto asintomatica. Nella Penisola l'infezione da Hcv ha una prevalenza dell'1%. Percentuale che sale al 6-7% tra gli over75 anni per via di contagi avvenuti prima che il virus fosse scoperto, e al 7% tra detenuti o tossicodipendenti. "Negli ultimi anni tra le principali cause di trasmissione sono stati riscontrati manicure e pedicure, la pratica del piercing e dei tatuaggi, e i rapporti sessuali non protetti: fattori di rischio che possono riguardare tutti. Per questo è fondamentale favorire l'individuazione delle persone HCV positive così da arrestare la diffusione del virus", ha riferito Alessandra Mangia, responsabile dell'Unità di Epatologia dell'Irccs Casa sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG).