Morbillo: creato sensore portatile che rileva virus nella saliva

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Piccolo come una moneta, è stato messo a punto da un team di ricercatori coordinato da Marco Cecchini dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa

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Un biosensore portatile, piccolo come una moneta, in grado di rilevare il virus del morbillo nella saliva umana. È stato messo a punto da una collaborazione fra l’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Nano) ed Archa srl, con il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e Inta srl. Oltre a rappresentare un nuovo metodo per rilevare una delle malattie a trasmissione aerea più infettive, il dispositivo, descritto sulle pagine della rivista specializzata Advanced Functional Materials, si presta a essere utilizzato per test diagnosi precoci e in situazioni di emergenza, non solo per il morbillo, ma anche, in futuro, per altri tipi di virus.

Come funziona

Sviluppato sotto la guida di Marco Cecchini di Cnr-Nano, il biosensore è un lab-on-a-chip più piccolo di un centesimo di euro che utilizza una tecnologia innovativa basata su onde acustiche di superficie per rilevare virus in un campione di fluido salivare. "Le onde acustiche di superficie sono una sorta di microterremoto che si propaga lungo la superficie del sensore", ha spiegato Cecchini. "Quando il virus si attacca al sensore, rallenta la velocità di propagazione delle onde rendendo possibile registrare la presenza della molecola. Abbiamo sfruttato queste onde meccaniche sia per mescolare il campione di fluido che per rivelare il virus e ciò ha permesso di migliorare drasticamente la sensibilità dei nostri sensori rispetto a altri sensori acustici già presenti sul mercato", ha aggiunto.

Può essere adattato ad altre tipologie di virus

Il dispositivo, testato per il virus del morbillo, "può essere adattato ad altre tipologie di virus, ad esempio il Sars-Cov-2, e a batteri, proteine e acidi nucleici", ha aggiunto il ricercatore Cnr-Nano. Inoltre, a differenza dei test convenzionali che richiedono l'elaborazione del campione, laboratori dedicati e personale specializzato, "il nuovo test può essere impiegato in situazioni dove i test convenzionali non sono praticabili come aeroporti, stazioni, situazioni di emergenza”, ha sottolineato Mauro Pistello, dell’Università di Pisa e Direttore della unità operativa virologia della Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.

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