Distrofia muscolare: defibrillatore sottocutaneo per due gemelli a Mantova

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I due pazienti, 35enni, in arrivo dalla provincia di Venezia, sono stati operati nella stessa giornata dai professionisti della Chirurgia Toracica e della Cardiologia dell’ospedale di Mantova. Dopo un periodo di riabilitazione potranno tornare a fare sport nella loro squadra di powerchair hockey, a Padova

 

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Due gemelli affetti da distrofia muscolare sono stati operati nella stessa giornata all'ospedale di Mantova, con il posizionamento di un defibrillatore che previene la morte improvvisa per arresto cardiaco: un rischio previsto per la patologia di cui sono portatori. Lo ha annunciato l'Asst di Mantova, precisando che il doppio intervento è stato eseguito dai professionisti della Chirurgia Toracica e della Cardiologia dell’ospedale.

 

L'intervento

I due pazienti, Fabio e Luca Toniolo, 35enni, in arrivo dalla provincia di Venezia, dopo un periodo di riabilitazione, potranno tornare a fare sport nella loro squadra di powerchair hockey, a Padova.
"La famiglia si è rivolta a noi, perché in questo ambito il Carlo Poma è oggi un punto di riferimento per le casistiche più complesse e delicate, per i malati più fragili", ha spiegato il direttore della Chirurgia Toracica Andrea Droghetti, che negli ultimi anni ha sviluppato a Mantova trattamenti chirurgici mini-invasivi ultraspecializzati per lo scompenso cardiaco e la prevenzione di morte improvvisa. Come spiegato in una nota dell'Asst di Mantova, ogni anno solo in Italia circa 50mila persone vengono colpite da arresto cardiaco improvviso: un'aritmia maligna che può avere esito letale se non si interviene con tempestività e che colpisce anche i giovani, spesso durante lo svolgimento di attività sportive.

Droghetti ha ideato una nuova tecnica di impianto

Droghetti è l'ideatore di una nuova tecnica di impianto, meno invasiva rispetto alla versione originaria, che sta facendo il giro del mondo, grazie all'impegno del medico nella stesura di articoli scientifici e nella formazione dei colleghi di altri centri.
I gemelli sono soddisfatti delle cure ricevute al Poma. “Abbiamo trovato grande professionalità, disponibilità e gentilezza durante tutto il percorso. Stiamo bene, miglioriamo di giorno in giorno. Ora trascorreremo una settimana in una clinica di Trento che tratta malattie neuromuscolari”, hanno dichiarato.

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