Lo straordinario risultato, raggiunto dai ricercatori della Johns Hopkins University, si basa su un'interfaccia uomo-macchina, che ha permesso a un 49enne con lesione del midollo spinale di poter tornare a nutrirsi da solo
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
Un'interfaccia cervello-macchina e due braccia robotiche hanno consentito a un uomo parzialmente paralizzato di tornare a mangiare da solo. È lo straordinario risultato raggiunto dai ricercatori della Johns Hopkins University, che ha permesso a un 49enne con lesione del midollo spinale di poter tornare a nutrirsi, dovendosi limitarsi solo a fare piccoli movimenti con i pugni per fare in modo che il braccio robotico con forchetta e coltello tagliasse il cibo e glielo portasse alla bocca.
Lo studio, pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Frontiers in Neurorobotics, apre la strada allo sviluppo di nuove tecnologie per fornire maggiore indipendenza alle persone con disabilità.
Il risultato nel dettaglio
“Abbiamo implementato una strategia collaborativa di controllo condiviso per manipolare e coordinare due arti protesici modulari”, hanno spiegato i ricercatori.
L’interfaccia uomo-macchina è composta da un set di micro elettrodi collegati al cervello che “ha fornito comandi a entrambi i Modular Prosthetic Limbs, gli arti protesici modulari, per eseguire un’attività che includeva il taglio. I comandi motori sono stati decodificati da segnali neurali bilaterali”, hanno aggiunto, sottolineando che la nuova tecnica si basa su un sistema di controllo condiviso che riduce al minimo la quantità di input mentale richiesto per completare un'attività. Si tratta per ora di un approccio sperimentale che dovrà essere testato su molti altri pazienti e semplificato prima di poter essere utilizzato su larga scala. Gli scienziati sono ora al lavoro per aggiungere un feedback sensoriale (simile al tocco) e si augurano di riuscire a migliorare la precisione e l'efficienza riducendo al contempo la necessità di una conferma visiva.