Iss: i serious game a scuola per imparare a gestire le emozioni

Salute e Benessere
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Possono aiutare nella gestione delle emozioni negative come rabbia, scoraggiamento, frustrazione. A indicarlo sono i risultati di un progetto dell'Istituto superiore di sanità che ha coinvolto 20 classi di seconda media

 

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I serious game possono essere utili a scuola per imparare a gestire le emozioni. Lo dimostrano i risultati del progetto “Un programma psicoeducativo per giovani, di autoregolazione delle emozioni per favorire l’utilizzo consapevole e prevenire l’uso problematico di Internet”, realizzato dall'Istituto superiore di sanità con il supporto della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute in 10 istituti scolastici italiani. Come sottolineato in occasione di una web conference dedicata, gli studenti hanno riferito un miglioramento dell’espressione delle emozioni positive e nella gestione delle emozioni negative come rabbia, scoraggiamento, frustrazione.

Il progetto nel dettaglio

Nel corso del progetto, coordinato dal Dipartimento Salute e Politiche Sociali di Trento e rivolto a 20 classi di seconda media, è stata testata l'efficacia di strumenti multimediali interattivi (serious game) finalizzati a favorire la conoscenza dei principali fattori di rischio e a insegnare abilità utili per prevenire e fronteggiare l’uso problematico di internet. Gli studenti hanno sperimentato l'uso dei serious game una volta a settimana per due mesi, durante l’orario scolastico, in presenza, con i compagni e con il coinvolgimento degli insegnanti. Al termine del progetto, come spiegato dall'Iss in una nota, i giovani hanno dichiarato di aver trovato i serious game di aiuto nella vita di tutti i giorni per comunicare con gli altri, impegnarsi a fare qualcosa e comprendere le emozioni. In particolare, "la valutazione di impatto del programma dal punto di vista delle modificazioni nella regolazione delle emozioni degli studenti, ha evidenziato un miglioramento significativo dell’autoefficacia nella gestione delle emozioni negative in particolare nella classi di terza media e tra le studentesse", ha concluso l'Iss.

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