Cuore, una nuova app promette di riconoscere l'aggravamento dello scompenso dalla voce

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Sarebbe in grado di riconoscere la presenza di edema polmonare fino a tre settimane prima che il sintomo diventi di entità tale da richiedere un aggiustamento della terapia o il ricovero. È stata presentata nel corso di Heart Failure 2022, il congresso della European Society of Cardiology

 

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Una nuova app, pensata per pazienti con scompenso cardiaco, promette di riconoscere la presenza di edema polmonare fino a tre settimane prima che il sintomo diventi di entità tale da richiedere un aggiustamento della terapia o il ricovero, tramite l'analisi della voce. Messa a punto da un team di ricercatori coordinato da William Abraham della Ohio State University di Columbus (Usa), è stata presentata nel corso di Heart Failure 2022, il congresso della European Society of Cardiology tenutosi a Madrid.

Lo studio nel dettaglio

L'edema polmonare può essere una seria complicanza dello scompenso cardiaco. È una patologia determinata dall'accumulo di liquidi conseguente all'incapacità del cuore di pompare in maniera efficace il sangue. Al momento, per prevenirne le conseguenze più severe si invitano i pazienti con scompenso cardiaco a monitorare costantemente il peso o a notare la comparsa di difficoltà di respiro. Tuttavia, come ha sottolineato il primo firmatario della ricerca William Abraham, "l'aumento di peso e la comparsa dei sintomi si verificano troppo tardi per consentire interventi medici che tengano i pazienti fuori dall'ospedale". Per ovviare a questo problema, gli studiosi nel corso del nuovo studio hanno valutato la capacità di un app di riconoscere nella voce le sottili modifiche associate all'edema. Per farlo hanno chiesto a un campione composto da 180 soggetti con scompenso cardiaco di registrare tutte le mattine per oltre 500 giorni 5 frasi standard nell'app. L'applicazione confrontava autonomamente le registrazioni quotidiane con una registrazione di base effettuata all'inizio dello studio, quando la malattia dei pazienti era ben controllata.

I risultati

Nel corso del follow-up, sono stati registrati 49 aggravamenti dello scompenso, di cui 39, ovvero l'80% rilevati correttamente dall'app, anche con grande anticipo: 21 giorni prima. L'app, tuttavia, ha dei limiti: ogni paziente ha ricevuto un falso alert in media ogni 4,8 mesi. "Studi futuri indagheranno se la modifica della gestione del paziente a seguito di un avviso, ad esempio aumentando la dose di diuretico per eliminare i liquidi in eccesso, possa prevenire i ricoveri", ha concluso Abraham.

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