Lo ha sottolineato il ministro della Salute, intervenendo nel corso dell'evento “SocioTechLab. La tecnologia che fa bene alle persone”, promosso da Spi Cgil. “Abbiamo ancora persone che purtroppo perdono la vita” a causa del virus e “sono prevalentemente persone sopra gli 80 anni. Io penso che con il secondo booster una parte di queste vite può essere più protetta”, ha riferito Speranza
Attualmente “è in corso un altro pezzo di campagna” vaccinale contro il Covid-19, quello relativo alla quarta dose destinata ad over 80, ospiti delle Rsa e 60-79enni fragili. Si tratta di una fase “che io ritengo particolarmente rilevante e i cui numeri devono necessariamente crescere nelle prossime settimane”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo nel corso dell'evento “SocioTechLab. La tecnologia che fa bene alle persone”, promosso da Spi Cgil.
L’importanza del piano comunicativo
Proprio ai rappresentanti del sindacato, ha proseguito Speranza rivolgendosi alla platea, lo stesso ministro ha chiesto una mano d’aiuto, “per il tipo di rapporto che questa sala ha con la fascia più fragile della nostra popolazione. Vi chiediamo una mano perché la vostra rete sul territorio è una rete essenziale che può aiutarci a coinvolgere tante di queste persone”, ha commentato ancora Speranza. Sottolineando come, sebbene grazie all'elevata copertura vaccinale si sia entrati in una fase nuova della pandemia di Covid, “abbiamo bisogno di tenere alto il livello di attenzione”. E’ importante, ha riferito ancora durante il suo intervento, insistere “sul piano comunicativo: è come se dal 24 febbraio”, giorno in cui è iniziato l'attacco della Russia all'Ucraina, all’improvviso “non ci sia più la pandemia, ma solo la guerra. Questo produce una maggiore difficoltà a lanciare messaggi, invece ancora abbiamo persone che purtroppo perdono la vita” a causa del virus e “sono prevalentemente persone sopra gli 80 anni. Io penso che con il secondo booster una parte di queste vite può essere più protetta”, ha spiegato ulteriormente.
Gli standard vaccinali italiani
Speranza, infine, ha raccontato la sua recente esperienza negli Stati Uniti. “Sono tornato da poco dagli Usa, dove mi sono confrontato con il ministro della Salute e con Anthony Fauci: sul terreno delle vaccinazioni abbiamo standard tra più alti a livello mondiale, siamo al 91,5% di prime dosi somministrate alla popolazione e solo un grande Paese riesce a fare 137 mln di dosi in 15-16 mesi”, ha detto il ministro. “Un risultato figlio di una rete di capillarità dai medici di famiglia alle farmacie, ma credo che ci sia stata anche una attenzione alla comunicazione, con messaggi corretti alla popolazione che hanno favorito risultati positivi”, ha poi ricordato. “In queste ore, nelle mie occasioni pubbliche, faccio appello per il secondo booster per le persone over 80, per chi vive in Rsa e i 60-69enni con fragilità. Le persone vanno informate ancora. La mortalità oscilla tra gli 83, 84, 85 anni, e fare il booster può salvare la vita”, ha detto in conclusione.