Demenza fronto-temporale: risultati promettenti da un farmaco sperimentale

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Messo a punto da un team di scienziati del Dipartimento di Neuroscienza della Monash University di Melbourne, ha dimostrato nei test di fase 1 di poter frenare il declino cognitivo e i danni neurodegenerativi in pazienti che soffrono di tale variante comportamentale. Presto partirà la fase 2 della sperimentazione

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Nuovi possibili passi in avanti nella lotta contro la demenza fronto-temporale, una condizione che causa gravi danni cognitivi e cambiamenti di personalità ed è la seconda forma più comune di demenza in persone anche sotto i 60 anni di età. Un nuovo farmaco sperimentale, messo a punto da un team di scienziati del Dipartimento di Neuroscienza della Monash University di Melbourne, ha dimostrato di poter frenare il declino cognitivo e i danni neurodegenerativi in pazienti che soffrono di tale variante comportamentale. Sono i risultati emersi dalla sperimentazione di fase 1, pubblicati sulla rivista Alzheimer and Dementia.

Il nuovo farmaco

"Il farmaco agisce invertendo il danno ai neuroni nel cervello, causato dall'accumulo di una proteina chiamata tau che attiva gli enzimi, e disperde tale accumulo della proteina nel cervello", ha riferito la responsabile della ricerca Lucy Vivash. La demenza fronto-temporale, come spiegato dai ricercatori, è una condizione associata a disturbi comportamentali e a mutamenti di personalità altamente distruttivi per le vite dei pazienti e dei loro cari. I pazienti, solitamente di età superiore ai 35 anni, tendono ad assumere comportamenti insoliti e a diventare impulsivi.
"Il problema è che non vi sono trattamenti per queste persone. Attualmente il miglior genere di farmaci sono antipsicotici e sedativi che moderano i comportamenti, ma in realtà non trattano la patologia di base", ha sottolineato la scienziata. Per questo, ha aggiunto, "è davvero entusiasmante: stiamo lavorando a un farmaco che promette di prendere di mira il meccanismo di base della malattia". Il team di ricerca ha da poco iniziato la selezione di 100 pazienti per poter avverare la fase 2 della sperimentazione.

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