Mascherine al lavoro: Ffp2 raccomandata in fila a mensa e in ascensore
Salute e BenessereLo si legge nella nuova circolare emanata dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che contiene indicazioni per una corretta e omogenea applicazione dell’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza nei luoghi di lavoro pubblici
Dal primo maggio l'uso delle mascherine Ffp2 negli uffici pubblici "è raccomandato, in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale "fragile", negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti". È quanto riporta la circolare firmata in data odierna, 29 aprile, dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Il documento contiene indicazioni per una corretta e omogenea applicazione, nei luoghi di lavoro pubblici, dell’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza sull'utilizzo delle mascherine. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
La circolare nel dettaglio
La mascherina, come chiarisce la circolare, è raccomandata "per il personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti" ma anche nel corso di riunioni in presenza. Va usata comunque se si è in coda, anche al bar o per entrare in ufficio e "in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie". I dispositivi di protezione non sono, invece, necessari, "in caso di attività svolta all'aperto, in caso di disponibilità di stanza singola per il dipendente, in ambienti ampi, anche comuni (come corridoi e scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua". "Ciascuna amministrazione - conclude la circolare - dovrà quindi adottare le misure che ritiene più aderenti alle esigenze di salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, tenendo ovviamente conto sia dell'evoluzione del contesto epidemiologico che delle prescrizioni di carattere sanitario eventualmente adottate, anche a livello locale, dalle competenti autorità".