Tumore allo stomaco, l'immunoterapia apre la strada a nuove possibilità

Salute e Benessere

Le numerose possibilità offerte dal trattamento sono state discusse in occasione della Tavola rotonda promossa dall’Associazione “Vivere senza stomaco si può”

ascolta articolo

Nel corso della Tavola rotonda promossa dall’Associazione “Vivere senza stomaco si può”, gli esperti italiani si sono confrontati sulle nuove frontiere per il trattamento del cancro alla stomaco. Questa neoplasia è la quinta più comune al mondo, nonché la quarta causa di morte per tumore. Solo nel 2020 è stato superato il milione di nuove diagnosi a livello globale, con 770mila decessi. In Italia, nello stesso anno, ci sono state 23mila nuove diagnosi e circa 8.500 morti. In futuro la situazione potrebbe migliorare grazie al ricorso all’immunoterapia, com’era già emerso durante l’International Gastric Cancer Congress di Houston.

L’impatto dell’immunoterapia

Come riportato da Ansa, Domenico D’Ugo, il direttore dell’Unità Operativa Complessa Chirurgia Generale del Policlinico Gemelli di Roma, ha dichiarato che “l’immunoterapia sta aprendo prospettive molto interessanti nel trattamento del tumore dello stomaco in fase avanzata”. Ciò è vero soprattutto “per alcune categorie di pazienti che presentano particolari assetti genetici, come l’alterazione chiamata ‘instabilità dei microsatelliti’ che non tutti i laboratori sono in grado di studiare e che è predittiva di non risposta alla chemioterapia”, ha aggiunto D’Ugo. L’esperto ha riferito anche che i primi studi indicano che i pazienti sottoposti a immunoterapia hanno risposte migliori rispetto a quelli non trattati con questa terapia.

 

Il ricorso alla chirurgia mininvasiva

Oltre all’immunoterapia, anche la chirurgia resta centrale nel trattamento del cancro allo stomaco. In particolare, vari studi hanno confermato l’efficacia di quella mininvasiva, fortemente consigliata in alcuni casi. Gli esperti hanno iniziato a parlare di onco-chirurgia o chirurgia di precisione: si punta anche in questo caso all’immunoterapia n presenza di un particolare tipo istologico che sta diventando predominante nella carcinosi peritoneale. Come spiega Giovanni De Manzoni, il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell’esofago e dello stomaco dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona, i medici stanno provano a usare “l’immunoterapia anche come trattamento loco-regionale durante l’intervento chirurgico o intervallato alla chemioterapia tradizionale sempre in onco-chirurgia”.

 

“Siamo consapevoli delle criticità che ancora impediscono nel nostro Paese di intercettare precocemente questa neoplasia: la mancanza di una diagnosi precoce e l’assenza di un definito percorso diagnostico-terapeutico all’interno di Centri di riferimento riconosciuti a livello regionale”, ha spiegato Claudia Santangelo, presidente di “Vivere senza stomaco si può”.

Ricercatrice_Ansa

approfondimento

Tumore allo stomaco, negli under 60 è più aggressivo

Salute e benessere: Più letti