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Covid, Speranza: “La circolazione del virus è ancora alta. La pandemia resta”

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha detto il ministro della Salute, intervenuto alla Camera. “Come sempre il Governo adatterà le proprie misure e valutazioni all'andamento del quadro epidemiologico che continuiamo ad osservare e monitorare con il massimo dell'attenzione”, ha sottolineato ancora

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“In questo momento la circolazione del virus, nel nostro Paese, è ancora alta e la fine dello stato di emergenza non significa certo la fine della pandemia”. Sono le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, riferite alla Camera. “Come sempre il Governo adatterà le proprie misure e valutazioni all'andamento del quadro epidemiologico che continuiamo ad osservare e monitorare con il massimo dell'attenzione”, ha spiegato ancora.

L’accesso agli antivirali

Dal ministro, poi, sono arrivati anche altri aggiornamenti. “La Cts dell'Aifa proprio ieri ha cominciato a lavorare nella direzione di consentire attraverso i medici di medicina generale un accesso più diretto agli antivirali”, ha dichiarato Speranza, definendo questi ultimi “importanti” nell’ambito delle cure. “Gli antivirali non sostituiscono i vaccini che restano lo strumento decisivo nella lotta al Covid”, ha poi specificato. Nello specifico, il ministro ha fatto riferimento a Molnupiravir e Paxlovid, farmaci in utilizzo in Italia da alcune settimane, spiegando che del Paxlovid sono stati somministrati 5.171 trattamenti, pari ad un +31% nella settimana trascorsa tra il 17 ed il 23 marzo.

I dati sulla campagna vaccinale italiana

“Se siamo in una fase diversa è grazie alla scienza con vaccini e farmaci sicuri”, ha riferito ancora Speranza, snocciolando alcuni dati riguardanti la campagna vaccinale anti-Covid nel nostro Paese. “I numeri in Italia sono tra i migliori del mondo: oltre il 91% ha fatto la prima dose, quasi il 90% la seconda e circa 39 milioni di persone hanno fatto il booster”, ha detto il ministro. “La nuova fase si basa soprattutto su questi numeri che sono stati favoriti dall'uso significativo del Green pass e da tutte le norme in materia di obbligo vaccinale”, ha detto ancora. “Abbiamo confermato la vigenza dell'obbligo e sanzione della sospensione dal lavoro per tutto il personale sanitario e non sanitario che lavora in strutture sanitarie e sociosanitarie. La ratio della norma è da ricondursi alla necessità di tutelare il più possibile i luoghi a cui hanno accesso persone fragili: questo è vero per gli ospedali e per gli studi ambulatoriali come in modo particolare per le Rsa dove è ancora molto opportuno tenere il massimo livello di attenzione”, ha confermato in conclusione.

Gli investimenti sul Ssn

In ultimo, un’osservazione sullo stato del Ssn. “Non vi è alcun dubbio che in considerazione dei picchi delle diverse ondate di Covid, il nostro Sistema Sanitario nazionale abbia pagato un prezzo significativo in termini di rallentamenti e di screening, visite e anche interventi chirurgici non strettamente urgenti”, ha spiegato. “Proprio questa consapevolezza ci ha portato a due distinti interventi che hanno investito complessivamente circa un miliardo di euro”.

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