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Neuroblastoma, sviluppato modello predittivo per evitare biopsia

Salute e Benessere
©Ansa

Il risultato si deve al working group di Radiomica di Alleanza Contro il Cancro, il gruppo di lavoro della Rete Oncologica Nazionale fondata dal ministero della Salute. Potrebbe migliorare la qualità del percorso diagnostico e terapeutico dei piccoli pazienti con neuroblastoma

 

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Sviluppato un modello predittivo che evita la biopsia ai bambini con neuroblastoma, il tumore solido extracranico più frequente nei più piccoli diagnosticato prima del sesto anno di vita nel 90% dei casi. Il risultato si deve al working group di Radiomica di Alleanza Contro il Cancro, il gruppo di lavoro della Rete Oncologica Nazionale fondata dal ministero della Salute, ed è stato ottenuto nell’ambito di uno studio che ha coinvolto anche i  ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Il nuovo modello potrebbe migliorare la qualità del percorso diagnostico e terapeutico dei piccoli pazienti con neuroblastoma.

Come funziona il nuovo modello predittivo

Come spiegato in una nota di Alleanza Contro il Cancro, per stabilire il corretto iter diagnostico-terapeutico di questa malattia, generalmente si analizzano frammenti di tessuto tumorale, ottenuti mediante biopsie, alla ricerca di specifici  biomarcatori tissutali che ne descrivono aspetti biologici chiave. "Per affiancare la diagnostica tradizionale e ridurne l'invasività, ove possibile, è stato realizzato un modello radiomico che consente di predire l'esistenza di alcune mutazioni del tumore, utilizzando le immagini TAC di stadiazione di malattia", ha spiegato Luca Boldrini, coordinatore scientifico del WG Radiomica di Alleanza Contro il Cancro. Queste immagini, ha aggiunto "vengono sempre acquisite nella fase diagnostica in avvio del percorso di cura del piccolo paziente e la loro analisi radiomica ci consente di trarne il massimo vantaggio, potenzialmente accelerando i tempi e riducendo anche i costi della fase diagnostica". "Il modello predittivo che abbiamo realizzato rappresenta il primo contributo di ricerca europeo su questa tematica e s'inserisce in un ambito di grande innovazione a livello mondiale", ha concluso Boldrini.

 

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