Covid, Cartabellotta: "Stop mascherine al chiuso? Non ci sono le condizioni"

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Lo ha dichiarato il presidente della Fondazione Gimbe. "Con i dati della pandemia in netto miglioramento e la drammatica situazione in Ucraina che ha catalizzato l’attenzione pubblica, si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt'altro che risolto", ha aggiunto

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Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, "con una circolazione virale ancora così elevata" del coronavirus Sars-CoV-2 "non ci sono le condizioni per poter abbandonare le mascherine al chiuso". Lo ha dichiarato in un'intervista ai microfoni di Radio Cusano Campus. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Fine stato emergenza, Cartabellotta: "Attenzione a differenze regionali"

Quanto al termine dello stato di emergenza, in scadenza il 31 marzo, il presidente della Fondazione Gimbe ha ricordato che dal prossimo mese la gestione della pandemia e la risposta ad eventuali recrudescenze pandemiche "passerà interamente in mano alle Regioni", invitando a fare a fare "attenzione alle diseguaglianze regionali".
Per quanto riguarda i vaccini contro il Covid-19,  e in particolare un eventuale allargamento della quarta dose, secondo Cartabellotta "non si può escludere che nei prossimi mesi si debba fare ricorso a un nuovo richiamo vaccinale per le persone anziane e fragili".

"Non è finita, al Centro-Sud contagi tornano a salire"

Commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia, Cartabellotta ha poi spiegato che il "virus continua a circolare in maniera molto elevata nel nostro Paese", sottolineando che "nell’ultima settimana in alcune Regioni non solo si è arrestata la diminuzione del numero dei nuovi casi, ma in qualche Regione si vede qualche lieve aumento". "In questa fase, infatti - ha aggiunto - il dato nazionale è influenzato al ribasso dalle principali regioni del Nord, come la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti, dove la situazione è particolarmente favorevole: questo ovviamente trascina verso il basso il dato nazionale mentre in diverse regioni del Centro-Sud come Abruzzo, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia si sta già verificando un'inversione di tendenza". E ancora: "Con i dati della pandemia" da covid in Italia "in netto miglioramento e la drammatica situazione in Ucraina che ha catalizzato l’attenzione pubblica, si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt'altro che risolto".

 

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