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Covid, Canada: proteste dei camionisti per l’obbligo vaccinale

Salute e Benessere
©Ansa

Le proteste sono iniziate già da qualche giorno e, nelle ultime ore, hanno visto unirsi migliaia di simpatizzanti che hanno invaso le strade di Ottawa. Il “corteo della libertà” o “Freedom Convoy” dei camionisti è nato contro le misure che richiedono ai conducenti di camion e tir di nazionalità canadese, di rientro in patria dagli Stati Uniti, di essere pienamente vaccinati, salvo dover seguire la quarantena per 14 giorni

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Sono continuate anche ieri, per il secondo giorno consecutivo, le proteste messe in atto dai no-vax locali che hanno invaso le strade di Ottawa per manifestare contro l'obbligo del vaccino anti-Covid in Canada. Migliaia di simpatizzanti, infatti, si sono uniti alla protesta organizzata già alcuni giorni prima dai camionisti canadesi. Passato anche da Toronto, il “corteo della libertà” o “Freedom Convoy”, come è stato ribattezzato, ha visto la protesta di numerosi camionisti, in risposta alle nuove regole del governo federale canadese in materia di vaccini contro il coronavirus. I manifestanti hanno percorso le strade pacificamente e sono stati registrati sporadici casi di violenza e vandalismo, come riferisce anche il “The Guardian”. Ma, in via precauzionale, il premier Justin Trudeau e la sua famiglia sono stati trasferiti in un luogo segreto e sicuro.

I provvedimenti relativi ai camionisti

Sempre il “The Guardian”, nel raccontare gli eventi, ha spiegato che alcuni camion sono giunti in piazza ad Ottawa, davanti al parlamento, per protestare contro le politiche adottate proprio da Trudeau. Il “convoglio della libertà”, proveniente da est e da ovest del Canada, era cominciato come una manifestazione contro l'obbligo vaccinale per i camionisti transfrontalieri, ma si è poi trasformato in una manifestazione contro le politiche governative adottate durante la pandemia. Tra i motivi delle proteste, come detto, le misure che richiedono ai conducenti di camion e tir di nazionalità canadese, di rientro in patria dagli Stati Uniti, di essere pienamente vaccinati, salvo dover seguire la quarantena per 14 giorni. I camionisti stranieri che risultano solo parzialmente vaccinati oppure non vaccinati verranno, invece, respinti e rimandati proprio negli Usa.

La marcia di protesta

La marcia di protesta dei camionisti aveva attraversato, già circa una settimana fa, le province di Saskatchewan e Manitoba per poi indirizzarsi verso Toronto, capitale dell'Ontario e città più popolosa del Canada, oltre che suo centro finanziario ed economico. Con le nuove regole, in riferimento alla gestione della pandemia da coronavirus, che erano state introdotte dal governo federale lo scorso 15 gennaio. Il ministro della Salute, Seamus O'Regan, aveva riferito che il vaccino sarebbe diventato obbligatorio per tutti i dipendenti federali e dei settori regolati proprio a livello federale. La Canadian Trucking Alliance, l'organizzazione di categoria che rappresenta i camionisti, ha comunque condannato la protesta, sostenendo che oltre l'85% dei 120mila conducenti canadesi di camion e tir che attraversano regolarmente la frontiera con gli Stati Uniti risultano regolarmente vaccinati.

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