Terza dose, studio: 7 tipi di vaccini potenziano la protezione

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I preparati con tecnologia a mRNA sembrano fornire il più forte aumento di anticorpi se somministrati 10-12 settimane dopo la seconda dose. È quanto emerso dal primo studio randomizzato sul tema, pubblicato su "The Lancet"

Sette tipi di vaccino anti-Covid a confronto per la terza dose. Per la prima volta, un team di ricercatori inglesi dell’Università di Southampton, Imperial College di Londra e Università di Oxford ha valutato la possibilità di un richiamo con un vaccino diverso da quello utilizzato per le prime due iniezioni, studiando gli effetti dei diversi preparati su persone precedentemente vaccinate con un ciclo a due dosi dei vaccini Pfizer o AstraZeneca. Dallo studio, pubblicato su "The Lancet", è emerso che tutti vaccini hanno prodotto una forte risposta immunitaria, anche se i dati variavano a seconda della combinazione. In particolare, i risultati suggeriscono che i preparati con tecnologia a mRNA sembrano fornire il più forte aumento di anticorpi se somministrati 10-12 settimane dopo la seconda dose. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Lo studio nel dettaglio

 

Nello studio (COV-BOOST) sono state valutate sicurezza, immunogenicità e tollerabilità dei vaccini Novavax, AstraZeneca, Valneva, Johnson & Johnson (J&J), Moderna, CureVac, Pfizer, coinvolgendo un campione composto da circa 3mila persone di età superiore ai 30 anni, per confrontare gli effetti dopo una terza dose dei diversi tipi di vaccini anti-Covid.
Tutti gli adulti arruolati avevano ricevuto da almeno due mesi la seconda dose di Pfizer e da almeno tre mesi quella di AstraZeneca. Nel corso dello studio randomizzato è stato somministrato loro uno dei 7 vaccini oggetto dello studio o un placebo. Dall'analisi è emerso che i vaccini a mRna hanno dato un forte impulso ai livelli sia di anticorpi che di cellule T, indipendentemente dal fatto che la persona avesse inizialmente ricevuto Pfizer o AstraZeneca. Anche la terza dose con AstraZeneca, Novavax, Johnson & Johnson e Curevac ha aumentato i livelli di anticorpi. Mentre, Valneva ha potenziato gli anticorpi nelle persone inizialmente vaccinate con AstraZeneca, ma non ha fornito una spinta per Pfizer. "Tutti i vaccini che hanno potenziato l'immunità lo hanno fatto nelle persone anziane e in quelle più giovani; tuttavia, ci sono state marcate differenze nella risposta tra specifici vaccini di richiamo", hanno spiegato i ricercatori. Le risposte sono state forti verso tutte le varianti circolanti, inclusa Delta e Beta (Omicron non era ancora comparsa). Quanto, invece, agli effetti collaterali, dallo studio è emerso che variavano di intensità, ma sono stati ritenuti accettabili indipendentemente dalla combinazione.

 

Agento della Poilzia Locale effettuano controlli a campione sui mezzi pubblici dei green pass  Torino 06 dicembre 2021 ANSA/TINO ROMANO

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