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Influenza, casi in aumento. Incidenza doppia rispetto al 2019

Salute e Benessere

È quanto si apprende dall’ultimo rapporto settimanale sul monitoraggio delle sindromi simil-influenzali effettuato dalla rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità

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Tra l’8 e il 14 novembre, l’incidenza dell’influenza ha raggiunto i 4,2 casi per mille assistiti. Si tratta di un valore più che doppio rispetto allo stesso periodo della stagione 2019, l’ultima pre-pandemia. I soggetti più colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni. È quanto si apprende dall’ultimo rapporto settimanale sul monitoraggio delle sindromi simil-influenzali effettuato dalla rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità. I dati sono stati elaborati dal dottor Antonino Bella del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss.

Le fasce più colpite

Il report di InfluNet si riferisce ai dati riportati da 853 medici sentinella distribuiti sul territorio nazionale. Complessivamente, nel corso dell’ultima settimana sono stati segnalati 246mila casi di influenza, che hanno portato il totale a 811mila dall’inizio della stagione. I nuovi numeri confermano che la fascia di età più colpita è quella dei bambini con meno di cinque anni, con un’incidenza pari a 17,87 casi per mille assistiti. Scendendo, si trova poi la fascia di età 5-14 anni (4,47) e quella tra i 15 e i 64 anni (3,63). I meno colpiti sono gli ultra-sessantacinquenni, con un’incidenza di 2,07 casi per mille assistiti. Al momento non tutte le Regioni hanno attivato la sorveglianza. Quella che ha l’incidenza più alta è il Piemonte, con 6,29 casi per mille assistiti.

La situazione nelle varie Regioni

Le Regioni che non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet sono la Val d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, l’Umbria, la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Sardegna. In alcune zone d’Italia il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è al di sopra della soglia basale. Le Regioni in cui l’incidenza è maggiore sono otto: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Il rapporto InfluNet specifica che l’incidenza osservata in alcune Regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

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