Bevande analcoliche con il 10% di zucchero in meno: c'è l'intesa

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Raggiunto un nuovo accordo tra Assobibe e il ministero della Salute per il biennio 2020-2022. Tra i provvedimenti, anche l'interruzione della vendita diretta nelle scuole superiori. Pierini: "Vogliamo aiutare i consumatori a essere sempre più consapevoli delle loro scelte nutrizionali”

Lo zucchero immerso nel commercio di bevande analcoliche verrà ridotto del 10%. È il nuovo impegno preso da Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende produttrici di bevande analcoliche, in accordo con il ministero della Salute per il biennio 2020-2022.

Un progetto per aumentare la consapevolezza nei giovani

“L’alimentazione è uno dei fattori più rilevanti che concorrono ad assicurare la tutela della salute e la qualità della vita”, ha dichiarato Andrea Costa, sottosegretario di Stato alla Salute, “Crediamo fortemente nell’importanza di accompagnare la transizione per migliorare l’offerta dei prodotti in commercio, a garanzia dei consumatori, e avviare azioni concrete a beneficio della comunità”. Un progetto inteso anche ad aumentare la consapevolezza, specie nei più giovani, sull’impatto nutrizionale delle bevande analcoliche. Non solo zuccheri, quindi, ma anche nuovi obiettivi di autoregolamentazione nelle attività di marketing, pubblicità e vendita, con particolare attenzione ai bambini e ragazzi. 

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Oltre la vendita

I produttori si impegnano con questo accordo a non vendere più le proprie bevande zuccherate nelle scuole superiori, come già accade nelle primarie. Inoltre, salirà a 13 anni la soglia per l’astensione da attività di promozioni e marketing nei canali diretti ai bambini. “Le aziende del settore hanno lavorato, e continuano a farlo, per rispondere alle esigenze dei consumatori, che già da tempo hanno intrapreso scelte d’acquisto più consapevoli e salutari”, ha detto Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, “Il percorso intrapreso con il Ministero ci ha portato negli ultimi dieci anni a ridurre del 27% lo zucchero immesso sul mercato. Le versioni senza calorie delle bevande analcoliche, prive di impatto nutrizionale, sono cresciute del 74%.  Ma il nostro impegno va oltre le logiche di vendita: vogliamo aiutare i consumatori a essere sempre più consapevoli delle loro scelte nutrizionali”.

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