Dopo solo una settimana dall’inizio dell’anno scolastico sono stati individuati i primi positivi, nonostante sia al momento fermo lo screening con i test antigenici nasali rapidi voluto dalla Provincia autonoma di Bolzano
Iniziate le lezioni il 6 settembre, la scuola in Alto Adige fa registrare già i primi casi di coronavirus nelle aule, con tutti gli studenti interessati che proseguiranno il programma didattico a distanza, con le modalità che il Covid ha imposto a partire dall’avvio della pandemia e dal primo lockdown del marzo 2020. Lo riporta un articolo del “Corriere della Sera”. (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Gli istituti interessati
Seppur attualmente bloccato il monitoraggio nelle scuole, con la partenza dello screening con i test antigenici nasali rapidi al momento rimandata, i ragazzi, una volta usciti da scuola, vengono testati quando svolgono le rispettive attività sportive. E così sono stati individuati i primi positivi, dopo solo una settimana dall’inizio dell’anno scolastico. In particolare, riporta ancora il “Corriere”, gli istituti coinvolti sono la scuola italiana Alfieri dell’istituto comprensivo Bolzano Europa 2 (una classe delle scuole medie) e un’altra delle elementari Milani del comprensivo Bolzano 3. Un’altra situazione analoga è stata registrata alle scuole professionali. Tutti i ragazzi sono stati sottoposti a quarantena.
Il monitoraggio saltato
Come detto, tra le
criticità segnalate nell’ambito della scuola altoatesina che si divide
tra gli istituti di lingua italiana e quelli di lingua tedesca, c’è
quello del rinvio dello screening con i test
antigenici nasali rapidi voluto dalla Provincia autonoma di Bolzano. Il
monitoraggio, riporta il quotidiano, era previsto in base ad
un’ordinanza del presidente Arno Kompatscher e contemplava un mese di
screening, su base volontaria, a partire proprio dal 6 settembre, data
del primo suono della campanella per l’anno scolastico 2021/2022. Erano
previsti anche i test salivari a campione, tra scuole elementari e
medie, come previsto dalle indicazioni del governo. Ma il meccanismo si è
frenato sulla questione privacy e sui moduli da consegnare ai genitori
degli alunni per il consenso. Solamente nelle ultime ore, la situazione
sembra essersi sbloccata. “Appena li avremo li invieremo ai genitori.
Dobbiamo dare due giorni di tempo alle famiglie e penso proprio che si
partirà lunedì prossimo”, ha sottolineato Marco Fontana, presidente
dell’associazione nazionale dei presidi e dirigente dell’istituto
comprensivo “Bolzano Europa 2”. La situazione appare simile anche per le
scuole tedesche, che in parte hanno chiesto il consenso con i moduli
dello scorso anno senza attendere quelli nuovi, come confermato dalla
sovrintendente Sigrun Falkensteiner. “In alcuni casi qualche istituto è
già partito, ma la maggioranza lo farà lunedì prossimo”, ha precisato.
Test volontario, ma rischio quarantena
Come riporta ancora il “Corriere”, il test è volontario, ma chi non aderirà dovrà andare in quarantena nel caso un compagno di classe venga trovato positivo al tampone molecolare. Per gli altri alunni, che fanno il monitoraggio, la scuola proseguirà regolarmente. La quarantena sarà di 7 giorni per i ragazzi vaccinati, che si faranno testare, di 10 per gli studenti non vaccinati negativi al tampone e di 14 per i ragazzi che non vorranno farsi testare.