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Covid, Brusaferro: "Infezione cresce tra giovani". Variante Delta al 94,8% in Italia

Salute e Benessere
©Ansa

"Probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose ma non abbiamo ancora deciso quando". Lo ha dichiarato il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso della consueta conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. "Sono 3845 i comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 comuni in più rispetto alla scorsa settimana", ha spiegato Brusaferro

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"L'infezione sta crescendo in molti Paesi europei e anche nel contesto italiano sta crescendo. Sono 3845 i comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 comuni in più rispetto alla scorsa settimana. La circolazione del virus è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni". Lo ha dichiarato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della consueta conferenza stampa organizzata dal Ministero della Salute, sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. Quanto alla diffusione dei nuovi ceppi del virus, l'ultima indagine rapida sulle varianti dell'Iss ha rivelato che in Italia al 20 luglio la prevalenza della variante Delta era del 94,8%, in forte aumento rispetto alla indagine del 22 giugno, con valori oscillanti tra e singole regioni tra 80% e 100%. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Brusaferro: "Rt prossima settimana verso stabilizzazione"  

 

Brusaferro ha poi sottolineato che "l'occupazione dei posti letto ospedalieri segna una crescita ma contenuta mentre l'incidenza in molte aree è sopra i 50 casi per 100mila abitanti, critica per il tracciamento". "Inoltre l'Rt proiettato per la prossima settimana mostra una stabilizzazione: è un dato da confermare ma siamo comunque sopra la soglia epidemica, e cresce Rt ospedaliero. Siamo in una fase in cui dobbiamo muoverci con grande prudenza", ha precisato.

 

"Età media casi a 27 anni. 49 anni per i ricoveri in ospedale"

 

Commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia, Brusaferro ha spiegato che "l'età media di chi contrae l'infezione è di 27 anni e la maggioranza dei casi che si sviluppano sono autoctoni, cioè si generano nella stessa regione". "49 anni è l'età media per i ricoveri in ospedale e 63 per chi entra in terapia intensiva", ha aggiunto.

 

"Variante Delta ormai dominante in Italia, Alfa giù"

 

Il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità ha poi sottolineato: "La prevalenza delle varianti mostra come la delta sia ormai dominante in Italia, la gamma (brasiliana) è invece contenuta ed è in declino la variante alfa". "Anche contro la Delta il primo e più importante antidoto è completare il ciclo vaccinale. La vaccinazione riduce in modo significativo il rischio di contrarre infezione, di ospedalizzazione e morte e questo vale per tutte le fasce di età e per tutti i vaccini. Da qui l'importanza di completare il ciclo vaccinale, perché il ciclo completo è estremamente efficace nel ridurre anche le possibilità di contrarre l'infezione", ha aggiunto il presidente Iss E' "necessaria la prudenza nei comportamenti", ha aggiunto.

 

"Noto vaccinati possono contagiare ma meno rischi"

 

A proposito di vaccini anti-Covid, Brusaferro ha poi sottolineato: "Sappiamo che la vaccinazione con ciclo completo riduce dell'88% il rischio di infezione e oltre il 95% l'ospedalizzazione. Ma se vaccinati contraggono infezioni hanno sintomi lievi ma il virus si moltiplica e possono trasmetterlo come lo può trasmettere un positivo non vaccinato, come detto da Fauci. Questo lo sappiamo da qui l'invito a mantenere la prudenza".

 

"Regioni in giallo? Previsioni difficili"

Rispondendo a una domanda sul rischio che alcune Regioni possano presto tornare in giallo, Brusaferro ha dichiarato: "La prossima settimana sulla base dell'andamento dell'indice Rt potremo avere un quadro più  definito. Oggi è difficile fare previsioni".
"Alla fine determinanti restano sempre i nostri comportamenti", ha aggiunto.

 

Rezza: "Casi aumentano ma meno velocemente"

 

Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. "I casi aumentano ma meno velocemente delle scorse settimane. In Gb adesso l'incidenza si è pressoché dimezzata, così come in Olanda. Difficile cosa accadrà da noi ma vediamo un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello delle scorse settimane. Test, quarantena dei contatti e tracciamenti va seguito, anche nel periodo estivo", ha dichiarato.

 

"Probabile terza dose immunodepressi ma non deciso quando"

 

"Nel giro di un mese bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose: è una decisione che va meditata bene ma probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose ma non abbiamo ancora deciso quando", ha poi dichiarato Rezza. "Sulla terza dose c'è indecisione perché non ci sono ancora evidenze forti per poter dire che la faremo a tutti piuttosto che ad alcuni", ha aggiunto, per poi precisare: "Alcuni Paesi ci hanno scommesso come Israele e Gb che sta programmando una campagna d'autunno cominciando dai più fragili. Probabilmente gli immunodepressi potranno essere rivaccinati con un richiamo. Per quanto riguarda gli altri fragili e operatori sanitari c'è una discussione ma ancora non si è arrivati a una decisione".

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