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Covid, Rasi a Sky TG24: "Sì a obbligo vaccino per insegnanti. Non più tollerabili no vax"

Salute e Benessere

Lo ha dichiarato in un'intervista a "Timeline" Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema. "Sono per l’obbligo per gli insegnati e la classe medica e per pochissime altre categorie. Per gli altri si può gestire diversamente", ha aggiunto

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“Sono per l’obbligo di vaccino Covid per i medici e gli insegnanti”. Riguardo a questi ultimi, “mi preoccupano che possano contagiare ed essere contagiati e mettere a rischio l’anno scolastico. Non sono più tollerabili docenti non vaccinati”. Lo ha dichiarato in un'intervista a "Timeline" su Sky TG24, Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema e consulente del commissario straordinario all’emergenza Covid. “Sono per l’obbligo per gli insegnanti e la classe medica e per pochissime altre categorie. Per gli altri si può gestire diversamente”, ha precisato. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Rasi: "24 decessi tra bimbi, con vaccini sarebbero stati 0"

Commentando il bilancio della pandemia di Covid in Italia per i bambini, Rasi ha poi dichiarato: "Sono 24 i decessi da Covid in età pediatrica” registrati nella Penisola “e sarebbero stati zero con i vaccini".
“I vaccini in età pediatrica sono sicuri, le reazioni avverse sono molto meno rispetto agli adulti. I dati dei vaccini fino autorizzati, a mRna, per i ragazzi sono buoni. In età pediatrica le vaccinazioni non hanno mai creato problemi anzi ne hanno risolti, quindi davvero non c’è motivo di preoccuparsi per i vaccini", ha aggiunto l'ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco (Ema).

 

"4 milioni guariti hanno pieno diritto a green pass"

 

Sul green pass, Rasi ha poi sottolineato che è necessario "che entro il 4 agosto, venga reso facile e dato a tutti quelli che ne hanno diritto, inclusi anche quei 4 milioni di ex malati di Covid-19 che hanno pieno diritto ad avere il certificato, quasi quanto i vaccinati”. Questo strumento, ha aggiunto il consulente del commissario straordinario all’emergenza Covid, "deve essere premiale e immagino che alcuni problemi si risolveranno nel momento in cui si supereranno alcuni problemi tecnici. Concettualmente è una cosa stragiusta, l'applicazione può avere qualche problema tecnico che però va distinto da quello concettuale".

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