Lo hanno sottolineato i dati elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità e inviati dall'Anagrafe nazionale vaccini e dalla sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus Sars-CoV-2, relativi al periodo compreso tra il 21 giugno ed il 4 luglio. "La ricrescita dei dati della curva epidemica richiede attenzione. Significa che il virus circola ancora, in Italia e soprattutto nei Paesi confinanti" ha invece spiegato, in conferenza stampa, il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro
Il vaccino contro il Covid-19, se sono state inoculate le due dosi previste dal piano vaccinale, è efficace circa all'80% nel proteggere dall'infezione del coronavirus e fino al 100% nel proteggere dagli effetti più gravi della malattia. E questo dato vale per tutte le fasce di età. Lo hanno sottolineato i numeri elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e inviati dall'Anagrafe nazionale vaccini e dalla sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus Sars-CoV-2, relativi al periodo compreso tra il 21 giugno ed il 4 luglio.
I dati emersi
In fase di elaborazione è stato esaminato lo status vaccinale dei pazienti infetti, ricoverati e deceduti a causa del Sars-Cov-2, e l'efficacia vaccinale è stata calcolata, nello specifico, per quattro fasce di età, ovvero 12-39, 40-59, 60-79 e over 80. Per quanto riguarda l'infezione, il ciclo completo della vaccinazione ha dimostrato un'efficacia tra il 79,8% e l'81,5%, a seconda della fascia d'età. Per quanto concerne i ricoveri ordinari, invece, l'efficacia varia dal 91,0% al 97,4% con il valore più alto nella fascia 40-59 anni. Considerando, invece, i ricoveri in terapia intensiva l'efficacia è stata pari al 100% nelle due fasce più giovani, dove non si è verificato nessun ricovero in terapia intensiva nei vaccinati nel periodo considerato, scendendo al 96,9% negli over 80. Infine, in riferimento ai decessi, l'efficacia è di nuovo del 100% nelle due fasce più giovani, mentre scende al 98,7% in quella 60-79, con due decessi riscontrati tra i vaccinati contro i 78 dei non vaccinati e al 97,2% negli over 80, con 15 decessi nei vaccinati e 62 nei non vaccinati.
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Brusaferro: “Attenzione a ricrescita dati e focolai”
Intanto, si è svolta come di consueto la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia. “La ricrescita dei dati della curva epidemica richiede attenzione. Significa che il virus circola ancora, in Italia e soprattutto nei Paesi confinanti”, ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, commentando i dati più recenti. “A fronte di una serie di focolai legati alla variante Delta, ribadisco la necessità di rispettare le misure, adottare tutte le raccomandazioni a cominciare dai comportamenti personali”, ha poi aggiunto. Attualmente, ha sottolineato Brusaferro, “l'infezione tende a colpire maggiormente i più giovani, parliamo di un'età mediana di 31 anni, per chi contrae l'infezione. Ma anche per i ricoveri l'età comincia a scendere: quella mediana di chi viene ricoverato in ospedale è di 52 anni”, ha riferito. In leggera decrescita, allo stesso modo, l'età di chi viene ricoverato in ospedale, attualmente attestatasi intorno ai 63 anni, mentre i decessi restano in una fascia di età pari ad 78 anni. Il presidente dell'Iss, poi, ha definito “positivo” il dato riferito all'occupazione dei posti letto, pari al 2%, legato ai 187 pazienti in terapia intensiva e ai 1271 in aree mediche.
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“La variante Alfa domina, poi crescerà la Delta”
“I dati della campagna vaccinale ci dicono che la variante Alfa è certamente dominante nel nostro territorio ma anche che stanno crescendo le varianti Gamma, Delta, maggiormente trasmissibile dell'Alfa e nelle prossime settimane destinata a essere dominante, e ancora la Kappa”, ha proseguito il numero uno dell’Iss. “Tutte stanno progressivamente crescendo”, ha poi confermato.
La presenza di numerosi asintomatici
In generale, per quanto riguarda la curva epidemica, Brusaferro ha sottolineato la necessità di utilizzare cautela nella valutazione dell’indice Rt, in lieve aumento rispetto alle scorse settimane, anche considerando che, attualmente “ci sono tanti asintomatici”. Per Brusaferro, al di là dei livelli bassi che ad ora ci sono in Italia, “i casi in aumento riguardano ben undici Regioni negli ultimi 7 giorni”. Analizzando i dati più recenti, ha detto ancora, si può sostenere che “la curva epidemica nel nostro Paese resta sempre piatta, per quello che riguarda l'aumento dell'incidenza dei casi Covid”, sebbene in alcune aree si noti “una lieve ricrescita”. Una elevata circolazione, a livello europeo, “si registra invece nell'area che comprende Portogallo e Spagna”, ha concluso Brusaferro.
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Rezza: “Situazione buona ma piccola inversione di tendenza”
Nel corso della conferenza è intervenuto, come di consueto, anche Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute. “La situazione epidemiologica in Italia è ancora apparentemente buona, abbiamo un'incidenza di infezioni che è ancora bassa”, ha spiegato. “Anche se per quanto riguarda i dati quotidiani, sono un paio di giorni che abbiamo superato i 1000 casi e c’è dunque una piccola inversione di tendenza. Si tratta di un piccolo scostamento, per carità, che però ci dice che non stiamo scendendo”, ha poi aggiunto.