Covid, Inail: fino a maggio 175mila contagi sul lavoro e 639 decessi
Salute e BenessereSono alcuni dei dati emersi dal 17esimo report curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto
Dall'inizio della pandemia allo scorso 31 maggio, i contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati all’Inail sono 175.323, pari a quasi un quarto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 4,2% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. Nello stesso periodo sono stati segnalati 639 decessi Covid, ovvero circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro segnalati dal gennaio 2020, con un'incidenza dello 0,5% rispetto al totale dei deceduti con nuovo coronavirus registrati dall'Iss. Sono alcuni dei dati emersi dal 17esimo report curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e pubblicato in data odierna insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Confermato il maggiore impatto della “seconda ondata"
Il documento conferma che la "seconda ondata" di contagi, "che in ambito lavorativo può essere circoscritta al periodo ottobre 2020-gennaio 2021, con il 59,6% delle infezioni denunciate, ha avuto un impatto più intenso rispetto alla "prima ondata" del periodo marzo-maggio 2020 (29,0%)". La "prima ondata" della pandemia, invece, ha avuto un impatto maggiore rispetto alla seconda per i decessi: "Il 55% dei casi mortali, infatti, è stato denunciato all'Inail nel trimestre marzo-maggio 2020 (il 30,2% nel solo mese di aprile) contro il 29,6% del trimestre novembre 2020-gennaio 2021, percentuale che sale al 41,5% se si considera il periodo novembre 2020-maggio 2021".
La distribuzione territoriale
In base ai dati emersi dall'analisi territoriale, il 43,2% delle denunce proviene dal Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,6%), il 24,5% dal Nord-Est (Veneto 10,6%), il 15,1% dal Centro (Lazio 6,5%), il 12,6% dal Sud (Campania 5,7%) e il 4,6% dalle Isole (Sicilia 3,1%). Nello specifico, la provincia che ha registrato un maggior numero di contagi dall'inizio della pandemia è quella di Milano (9,7%). Seguono le province di Torino (7,1%), Roma (5,2%), Napoli (3,8%), Brescia, Verona e Varese (2,5% ciascuna), e Genova (2,4%). Prendendo in considerazione i decessi, la percentuale del Nord-Ovest scende al 40,2% (prima la Lombardia con il 28,3%), mentre il Sud, con il 24,4% dei casi mortali denunciati (Campania 11,6%), contro il 12,6% riscontrato sul complesso delle denunce, precede Centro (17,1%), Nord-Est (12,7% rispetto al 24,5% delle denunce totali) e Isole (5,6%). Le province che contano più morti dall'inizio della pandemia sono quelle di Bergamo, Milano e Roma (con il 7,5% ciascuna), Napoli (6,9%), Brescia (4,7%), Torino (3,8%), Cremona (3,0%), Genova (2,7%), Caserta e Parma (2,5% ciascuna).