Studio: individuate nel mondo possibili aree a rischio nuove pandemie

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I risultati di una ricerca del Politecnico di Milano suggeriscono che l'uso insostenibile del suolo potrebbe contribuire a favorire le condizioni adatte alla trasmissione di coronavirus e altri agenti patogeni

L'utilizzo insostenibile del suolo potrebbe contribuire a favorire le condizioni adatte alla trasmissione di coronavirus e altri agenti patogeni. Lo indicano i risultati di uno studio condotto da un team di scienziati del Politecnico di Milano, che è riuscito a individuare alcuni degli hotspot più a rischio per eventuali futuri salti di specie per altri coronavirus tipici dei pipistrelli verso l'uomo. Come spiegato dagli autori, i cambiamenti nell'uso del suolo sono correlati all'intensificazione dell'allevamento,
dell'urbanizzazione, della deforestazione e della frammentazione degli habitat, e possono minacciare gli ecosistemi e le nicchie ecologiche della fauna selvatica, incrementando le possibilità di contatto di quest'ultima con gli stabilimenti umani.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, descritto sulle pagine della rivista specializzata Nature Food, il team di ricerca coordinato da Maria Cristina Rulli del Politecnico di Milano, ha analizzato, in un'area di 28,5 milioni di chilometri quadrati, habitat dei pipistrelli ferro di cavallo di oltre (una specie nota per la grande varietà di coronavirus che ospita), le informazioni relative alla distribuzione dei terreni coltivati, la densità degli allevamenti di bestiame, la popolazione umana, gli insediamenti e i cambiamenti nell'uso del suolo.
"Abbiamo analizzato le aree in cui vivono i pipistrelli ferro di cavallo e abbiamo cercato le condizioni predisponenti al salto di specie, o spillover, di questi agenti patogeni", ha spiegato Maria Cristina Rulli, per poi precisare: "Si tratta di una serie di fattori che aumentano l'esposizione umana al patogeno, come la concentrazione di insediamenti umani, allevamenti e agricolture intensive e frammentazione di habitat, i quali all'interno della zona di habitat del pipistrello ferro di cavallo possono determinare delle aree di hotspot, aree cioè in cui questi fattori sono significativamente maggiori che nelle aree circostanti".
I ricercatori sono così riusciti a individuare diverse zone che sarebbero a rischio di contaminazione, la maggior parte delle quali situata in Cina. Alcuni hotspot sono stati individuati anche in Indonesia, sull'isola di Giava, nell'India meridionale e nordoccidentale, e in Francia nord-occidentale.

Come prevenire future pandemie

Secondo gli autori, comprendere le circostanze in cui i coronavirus possono raggiungere l'uomo è fondamentale per prevedere ed evitare future epidemie o pandemie.
"Abbiamo anche individuato alcune aree non ancora classificabili come hotspot, ma in grado di poterlo diventare - ha aggiunto Rulli- indicando quali cambiamenti di uso di suolo faciliterebbero questo passaggio. Credo che le implicazioni di questo lavoro possano essere utili in vista di una futura pianificazione del suolo".
"Ogni cambiamento dell'uso del suolo dovrebbe essere valutato in tutti i suoi effetti sia diretti che indiretti. Ciò significa analizzare gli impatti ambientali e sociali su risorse come riserve di carbonio, microclima e disponibilità di acqua, ma anche le potenziali reazioni a catena che il cambiamento d'uso del suolo può innescare sulla salute umana dobbiamo imparare a gestire il suolo in maniera più sostenibile e responsabile", ha aggiunto.
Quanto al dibattito sull'origine del virus, secondo la ricercatrice è importante basarsi sulle evidenze scientifiche attualmente a disposizione. "Non sono una virologa non mi occupo di genomica e non studio la genesi del virus. Le persone competenti in materia, tuttavia, sembrano concordare sul fatto che le conoscenze scientifiche suggeriscano un'origine naturale di SARS-CoV-2. Ciò a significare che anche se fosse materialmente "uscito" da un laboratorio, questo virus sarebbe naturale e che in condizioni opportune il salto di specie avrebbe potuto anche farlo anche naturalmente", ha concluso.

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