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Covid, Zaia: "Pronto a comprare il vaccino Sputnik quando l'Ema lo autorizzerà"

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha detto, nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano "La Stampa", il governatore della Regione Veneto. "Del resto, sono stato il primo a proporlo. Tutti i vaccini in giro per il mondo hanno pari dignità, basta che funzionino”, ha spiegato 

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“Se il vaccino Sputnik fosse autorizzato dall’Ema, lo comprerei. Del resto, sono stato il primo a proporlo. Tutti i vaccini in giro per il mondo hanno pari dignità, basta che funzionino”. Con queste parole, rilasciate nel corso di un’intervista concessa al quotidiano “La Stampa”, Luca Zaia, governatore del Veneto, ha confermato l’interesse verso il vaccino anti-Covid prodotto e sviluppato in Russia.

Zaia: “Vittime di un retaggio culturale”

"Siamo vittime di un retaggio culturale per cui se qualcosa arriva da Est e non da Ovest è una fregatura", ha commentato ancora. “Ma i cinesi hanno già inoculato 140 milioni di dosi e non sono alla Preistoria. Beninteso, parlo solo di vaccini autorizzati”, ha proseguito Zaia, sostanzialmente ribadendo che non dev’esserci alcuna preclusione nei confronti del vaccino Sputnik V, qualora fosse autorizzato dall’European Medicines Agency (Ema).

Il caso della Regione Campania

Di recente, anche la Regione Campania ha dimostrato il proprio interesse verso il vaccino russo, concludendone l'acquisto attraverso una serie di cosiddetti "accordi congelati", che cioè verranno attuati non appena la stessa Ema darà l'approvazione all'uso del farmaco. Sul tema, si è espresso anche Zaia, nel corso dell’intervista. “Io non polemizzo con De Luca, ha fatto un pre-accordo: quando lo Sputnik sarà validato, lui lo comprerà. Lo Sputnik è stato offerto anche a noi, ma in assenza di autorizzazione non l'abbiamo preso. Il via libera dell'Aifa ci vuole o no? E poi De Luca ha pubblicamente ringraziato l'ambasciatore italiano a Mosca. Qui il Governo deve chiarire, perché se il suo rappresentante a Mosca ha dato una mano a una Regione, allora prendo atto del ‘liberi tutti’ e ognuno si organizza per conto suo”, ha detto.

Il ruolo delle Regioni

"Se questa vicenda fosse stata gestita senza le Regioni, avremmo vissuto un disastro molto peggiore”, ha quindi puntualizzato il presidente del Veneto, sottolineando il ruolo delle Regioni. “La catena decisionale fra una stanza del ministero di Roma e l'ultimo ospedale di montagna è talmente lunga che nemmeno un premio Nobel riuscirebbe a farla funzionare. La vaccinazione è un processo industriale che si gestisce sul campo, non mandando mail dal Ministero. Chi vuole centralizzare ha una visione anacronistica, medievale dello Stato”, ha concluso.

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