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Vaccini anti-Covid, Scaccabarozzi: "Johnson & Johnson forse in Italia in aprile"

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha detto il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Non appena il siero riceverà l'ok dell'Ema, l'autorità regolatoria europea, e dell'Aifa, l'agenzia italiana, potrà essere utilizzato nel nostro Paese in aggiunta agli altri già inoculati ai cittadini. Entro giugno potrebbero arrivare nel nostro Paese 27 milioni di dosi entro dicembre

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Potrebbero arrivare in aprile in Italia le prime dosi del vaccino anti-Covid (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE) di Johnson&Johnson, non appena
avrà l'ok dell'Agenzia Europea del Farmaco e dell'Aifa, l'agenzia italiana. Lo ha detto il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi durante il programma Mezz'ora in più di Lucia Annunziata. 

Alcune milioni di dosi previste per giugno

Scaccabarozzi ha aggiunto che entro giugno potrebbero arrivare in Italia
alcuni milioni di dosi e 27 milioni entro dicembre. La ministra francese dell'industria Agne's Pannier-Runacher, intervistata all'emittente France 3, ha spiegato che il vaccino americano dovrebbe essere approvato dall'Agenzia europea del farmaco all'inizio di marzo e distribuito tra fine marzo o inizio aprile. L'Ema, ha aggiunto, sta esaminato tutti i dati comunicati da Johnson & Johnson, il via libera sarà concesso "all'inizio di marzo" e le prime dosi dovrebbero "arrivare tra fine marzo e inizio aprile" visto che c'è un ritardo nella produzione.

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"Dobbiamo avere diversi vaccini, c'è una domanda importante"

Per Scaccabarozzi il vaccino monodose di Johnson&Johnson è un "vaccino in più. Ne dobbiamo avere diversi - ha rilevato - perché c'è una domanda importante". Con la Commissione Europea "c'è un accordo di prelazione per 200 milioni di dosi fino alla fine dell'anno e, di questi, 27 milioni sono per l'Italia. Contiamo già nel secondo trimestre di consegnare alcune dosi, da aprile. Ma il grosso avverrà nel secondo semestre". Il vaccino di Johnson&Johnson, ha proseguito, "funziona con una dose singola, non ha bisogno di richiami" e "non necessita di grosse catene del freddo, perché può essere conservato in un frigorifero comune". Quanto alla capacità dell'Italia di produrre vaccini, il presidente di Farmindustria ha detto che "a fine anno potremmo immaginare di avere una produzione italiana, o quantomeno una partecipazione alla produzione anche da parte italiana, perché questa è stata una corsa di collaborazione scientifica già nella ricerca mondiale".

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Anche la ministra francese ha parlato del tema delle dosi: è ancora "oggetto di discussione con i laboratori", ha spiegato. L'arrivo di questo vaccino "è un'ottima notizia", ha concluso Pannier-Runacher, "perché richiede una singola dose, anche se è possibile - ma non è certo - che richieda un richiamo". La Food and Drug Administration statunitense, intanto, nella notte ha autorizzato l'uso in emergenza del vaccino monodose della Johnson&Johnson. È il terzo vaccino approvato in Usa dopo quelli di Pfizer-BioNTech e di Moderna.

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