Ema, Cavaleri a Sky TG24: questo sarà l’anno della svolta contro il Covid-19

Salute e Benessere

Raffaella Cesaroni

Il Responsabile della Strategia Vaccini dell’Agenzia Europea del Farmaco ci spiega perché a distanza di dodici mesi dall’inizio della pandemia si può essere ottimisti: abbiamo tre sieri a disposizione, due sono in arrivo e se ci vaccineremo rapidamente riusciremo salvare vite e a contrastare anche la diffusione delle temute varianti

I vaccini approvati, tre al momento: Pfizer-Biontech – il primo in assoluto ad aver ottenuto il disco verde di Ema e di Aifa - Moderna e Oxford-Astrazeneca. I sieri anti-Covid per i quali il via libera potrebbe essere vicino: Johnson&Johnson e Novavax. Altri a cui si guarda con grande interesse: lo Sputnik russo su tutti. La domanda cruciale: saranno cinque quelli disponibili per Pasqua? La confusione sulle percentuali di efficacia di questo o quel siero che disorientano chi il vaccino vuole farlo e vuol fare il migliore, ma non può scegliere. I ritardi delle Aziende nella consegna all’Europa delle dosi pattuite, qualcuno dice fisiologici, i più maligni invece avanzano sospetti. Un piano vaccinale partito in quarta in Italia e ora rivisto e corretto per assicurare ai primi vaccinati anche l’indispensabile seconda dose. Le Regioni che procedono in ordine sparso sull’avvio della seconda fase delle vaccinazioni. E poi: si parla tanto di vaccini, di come prevenire la malattia e di come fare in modo che non si manifesti con sintomi severi. Ma intanto i malati soffrono, rischiamo la vita. E i morti sono ancora centinaia. Allora, a che punto siamo con le cure e soprattutto con gli anticorpi monoclonali? Perché l’Europa è in ritardo, perché in Italia si producono ma non si possono utilizzare? Tra qualche giorno ricorderemo l’inizio di tutto. Improvvisamente, come dopo uno tsunami, per tutti noi una vita totalmente diversa. L’inizio della pandemia con cui ancora oggi e chissà per quanto ancora dovremo combattere. Sono tante le domande che ci facciamo da un anno a questa parte. Ma per tante altre – grazie alla scienza – risposte sono state trovate. Ecco perché è stato importante confrontarsi con Marco Cavaleri, Responsabile Strategia Vaccini e Prodotti Terapeutici dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco. Perché con lui abbiamo potuto mettere dei paletti essenziali per guardare al futuro con atteggiamento positivo. “Questo sarà l’anno della svolta” – ci ha risposto Cavaleri con la lucidità di chi è abituato a parlare alla luce delle evidenze scientifiche. Certo, ci ha chiarito, la vaccinazione è fondamentale per fare in modo che il virus rallenti la corsa. Le varianti sono al momento una grande incognita – ci ha spiegato. E a maggior ragione, prima si riuscirà a conquistare l’immunità di gregge – ha detto Cavaleri nell’intervista – più ci metteremo al riparo dall’aggressione delle temute varianti. Non è difficile cogliere nelle parole del Responsabile Strategia Vaccini dell’Ema un ottimismo di fondo. Avere a disposizione già tre vaccini efficaci a soli dodici mesi dall’inizio della pandemia, e almeno altri due pronti al via libera, deve nutrire la speranza di tutti sul fatto che sì, continuando a seguire tutte le precauzioni con cui abbiamo imparato a convivere, questa guerra contro il Covid-19 può essere vinta. Anche sulle cure il Dottor Cavaleri ha dato buone notizie. Ai nostri microfoni l’annuncio che l’Ema sta per iniziare una revisione dei dati dei monoclonali più avanzati per dare un’opinione scientifica che possa supportarne l’uso prima di un’autorizzazione negli Stati membri, inclusa l’Italia.

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