Covid, immunologo Le Foche: "Anziani stiano a casa il più possibile"

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Lo ha dichiarato l'immunologo della Sapienza, in un'intervista al Corriere della Sera. Secondo Le Foche, l'Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione, in cui è necessario essere ancora molto prudenti e rispettare con rigore le misure di protezione individuale. "Però le truppe che ci salveranno sono dietro l’angolo", ha aggiunto

"Le persone anziane devono uscire di casa il meno possibile visto che per loro la vaccinazione è slittata di qualche settimana. Il virus sta circolando. Devono avere ancora pazienza". Lo ha dichiarato Francesco Le Foche, immunologo della Sapienza, in un'intervista al Corriere della Sera, commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA).

Covid, Le Foche: "Molte aspettative negli anticorpi monoclonali"

 

Secondo Le Foche, l'Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione, in cui è necessario essere ancora "molto prudenti" e rispettare con rigore le misure di protezione individuale. "Però le truppe che ci salveranno sono dietro l’angolo", ha precisato l'immunologo, spiegando che oltre ai vaccini, che "si spera saranno resi disponibili in maniera sempre maggiore", molte aspettative sono riposte negli anticorpi monoclonali. Si tratta di anticorpi riprodotti in laboratorio che rappresentano un concentrato delle migliori armi del sistema immunitario per colpire il virus.
"Sono farmaci capaci di fermare la progressione della malattia almeno per due-tre mesi se dati precocemente nei primi giorni del contagio alle persone che rischiano le conseguenze più severe dal Covid-19, a partire da anziani affetti da altre patologie", ha precisato l'immunologo della Sapienza, citando i dati emersi dalla sperimentazione di Fase 2 e 3 degli anticorpi neutralizzanti sviluppati dall'azienda farmaceutica Eli Lilly, risultati in grado di ridurre il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70%, in pazienti ad alto rischio. "Anche l’Italia sta lavorando su un monoclonale molto potente, messo a punto dal gruppo di Rino Rappuoli", ha poi aggiunto Le Foche.

 

Vaccini, Le Foche: "Ritardi andavano messi in conto"

 

In riferimento ai ritardi di Pfizer e AstraZeneca nella fornitura dei vaccini anti-Covid, Le Foche ha commentato: "I ritardi andavano messi in conto. Questi vaccini sono stati sviluppati a velocità record ed è normale che ci siano ora difficoltà organizzative da parte delle aziende farmaceutiche". "Non sono pillole che si possono produrre ovunque", ha aggiunto l'immunologo della Sapienza, sottolineando che per la loro produzione servono impianti specializzati. "Non c’è spazio per l’improvvisazione. Qualcuno suggerisce di riconvertire aziende, ma ci vorrebbero mesi. Le dosi servono adesso", ha concluso Le Foche.  (Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI - Pillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)

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