Massimo Antonelli membro del Cts e Direttore dipartimento Anestesia e rianimazione Policlinico Gemelli ha parlato a Timeline su Sky TG24. “La “somministrazione di massa non è realistica né da noi, né in nessun paese” ha detto sul vaccino, anche se “il piano vaccinale predisposto dal commissario ad acta Domenico Arcuri è una certezza”
“Dove la circolazione del coronavirus non è controllata e dove esiste la possibilità di avere un contagio intrafamiliare ci obbliga a suggerire al Governo di assumere misure più stringenti che consentano un maggior controllo della situazione”. Lo ha detto nel corso di Timeline su Sky TG24 Massimo Antonelli membro del Cts e Direttore dipartimento Anestesia e rianimazione Policlinico Gemelli. Ma - ha sottolineato – la codifica di un colore piuttosto di un altro “è una scelta che spetta al decisore politico” che deve tener conto di valutazioni non solo epidemiologiche.
“Meglio evitare pranzi coi nonni”
“È perlomeno consigliabile non andare a pranzo dalla nonna, nel suo interesse. Nell’interesse dei nostri anziani” ha aggiunto Massimo Antonelli sul Natale. Anche fare prima “il tampone rapido e antigenico – ha spiegato - è una falsa sicurezza perché soprattutto quello antigenico ha un margine d’incertezza e perché la sensibilità e la specificità non sono perfette”. Bisogna avere “la massima attenzione per la tutela delle persone più fragili soprattutto quando si proviene da altre zone della città o da altri comuni e questo può creare un problema non indifferente perché in quelle condizioni di vicinanza e promiscuità si possono creare dei focolai di contagio con una certa facilità.
Antonelli sul vaccino
“Il piano vaccinale predisposto dal commissario ad acta Domenico Arcuri è una certezza. È molto articolato e tocca tutti gli aspetti, compresi quello logistico e della conservazione consentendo di partire in tranquillità quando la disponibilità sarà operativa”. Lo ha detto nel corso il direttore del Dipartimento Anestesia e rianimazione Policlinico Gemelli, ma - ha spiegato ancora - la “somministrazione di massa del vaccino non è realistico né da noi, né in nessun paese. Ci si arriverà con gradualità che migliorerà con il tempo, man mano che le varie categorie verranno incluse nel programma vaccinale”. Inoltre, “farsi il vaccino non significa ‘liberi tutti’. Innanzitutto, perché l’immunità dopo la seconda dose richiede un suo tempo, in genere una decina di giorni e poi, la seconda cosa, per consentire la minore circolazione bisogna arrivare in sicurezza e gradualmente all’immunità di gregge”. Sulla disponibilità delle dosi per tutti, Massimo Antonelli ha aggiunto: “È vero che in un primo tempo ci sarà una disponibilità di vaccini per una porzione limitata della popolazione. Ma è altrettanto vero che nel frattempo gli altri vaccini che hanno un ritardo arriveranno quindi prevedere che per la fine di settembre avremo vaccinato solo 19 milioni di italiani è prematuro”.