Crisanti a Sky TG24: “In Italia abbiamo tanti morti perché numero contagi è sottostimato”
Salute e BenessereLo ha dichiarato il direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova. “Il numero dei decessi sarà destinato a rimanere piuttosto alto perlomeno per due tre settimane”, ha aggiunto
“L’alto numero dei morti ce lo abbiamo perché abbiamo tantissimi contagi, è molto semplice”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Sky TG24, il virologo Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova, commentando gli ultimi numeri dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA). Secondo gli ultimi dati elaborati dalla Johns Hopkins University di Baltimora, uno dei più avanzati centri medici a livello internazionale, l’Italia sarebbe il terzo Paese al mondo per mortalità da Covid, dopo Messico e Iran, e il primo in Europa.
Crisanti: “Numero decessi rimarrà alto per due o tre settimane”
“Il numero dei contagi che noi identifichiamo ogni giorno coi tamponi, forse è ancora una sottostima del numero reale e comunque non credo questi numeri vadano a calare nel breve periodo, perché purtroppo il numero dei morti riflette il numero delle infezioni precedente di circa due tre settimane”, ha aggiunto l’esperto. “Quindi noi stiamo vedendo quello che le persone che si sono infettate due tre settimane fa e che purtroppo non c l'hanno fatta. Quindi questo numero sarà destinato a rimanere piuttosto alto perlomeno per due tre settimane”, ha concluso Crisanti.
Cecconi (Humanitas) a Sky TG24: "Mortalità concentrata su fasce più deboli e anziani”
Nelle scorse ore, anche Maurizio Cecconi, direttore del Dipartimento Anestesia e Terapie Intensive di Humanitas e presidente della Società europea delle Terapie Intensive, si è espresso in merito agli ultimi numeri legati alla pandemia di Covid-19 in Italia. "Dobbiamo prendere atto di una seconda ondata che ha contagiato molte persone, quindi probabilmente non siamo stati in grado di proteggere dal contagio le fasce più vulnerabili, come gli anziani. La mortalità è concentrata sulle fasce più deboli, anziani e pazienti con comorbidità”, ha dichiarato l’esperto a Sky TG24. “Bisogna prendere però i dati con le pinze, perché con molti più contagi il sistema di tracciamento non ha retto, quindi potrebbero esserci molti più asintomatici che non stiamo conteggiando e la mortalità potrebbe variare anche per quello”, ha aggiunto.