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Coronavirus: Fda autorizza terapia a base di anticorpi monoclonali Eli Lilly

Salute e Benessere
©Getty

La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha concesso l'ok al trattamento di urgenza per pazienti, sia adulti che bambini, con sintomi lievi o moderati di Covid-19. Si tratta della prima autorizzazione per una cura di questo tipo

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La statunitense Food and Drug Administration ha dato il via libera d'urgenza all'uso del trattamento anti Covid a base di anticorpi della Eli Lilly - azienda farmaceutica globale con sede a Indianapolis - per curare infezioni di limitata entità in adulti e bambini. Il trattamento dovrà essere somministrato nelle strutture ospedaliere o in altre sanitarie autorizzate ed è il primo a base di anticorpi monoclonali che riceve l'approvazione. L'ok della Fda è basato su uno studio pubblicato nel New England Journal of Medicine a ottobre, in cui è stato rilevato che la cura sembra ridurre il rischio di ospedalizzazione e alleviare alcuni sintomi in un piccolo numero di pazienti con casi da lievi a moderati di coronavirus.

Gli anticorpi monoclonali contro il Covid

"Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che imitano la capacità del sistema immunitario di combattere antigeni dannosi come i virus. Bamlanivimab è un anticorpo monoclonale che è specificamente diretto contro la proteina spike di Sars-cov-2, progettato per bloccare l'attacco del virus e l'ingresso nelle cellule umane" si legge nel comunicato della Fda. "Continueremo a valutare i nuovi dati sulla sicurezza e l'efficacia di questa cura a base man a mano che saranno disponibili" ha assicurato Patrizia Cavazzoni acting director della Food and Drug Administration degli Stati Uniti. L’azienda Eli Lilly ha fatto sapere che la spedizione delle dosi di anticorpi monoclonali – autorizzati per la cura di pazienti con forme lievi o moderate di coronavirus – inizierà immediatamente. Saranno affidate a un distributore nazionale che poi le gestirà come indicato dal programma del Governo.

 

Lo studio di fase 2

La Cnn riporta che la fase 2 della sperimentazione ha coinvolto 452 pazienti, tra i quali alcuni che hanno ricevuto solamente un placebo. Delle persone coinvolte, solamente l'1,6% di quelle sottoposte alla terapia presentava una forma di coronavirus sufficientemente avanzata da dover essere ricoverata in ospedale o cercare assistenza al pronto soccorso. Per coloro che hanno ricevuto il placebo, il tasso di ospedalizzazione è stato del 6,3%.

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