Covid-19, Speranza: sarà possibile fare i tamponi rapidi in farmacia

Salute e Benessere

Nel corso della riunione con le Regioni, il ministro della Salute ha annunciato l’inizio di una fase di sperimentazione

Nel corso della riunione con le Regioni, il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che sarà possibile fare i tamponi rapidi in farmacia e ha annunciato l’inizio di una fase di sperimentazione. “In farmacia si fanno già i test sierologici in alcune regioni, proviamo a fare una sperimentazione come sta avvenendo a Trento per effettuare gli antigenici anche in farmacia”. Parlando delle Regioni che hanno richiesto una semplificazione delle misure di tracciamento, il ministro della Salute si è detto d’accordo. “Abbiamo già ridotto la quarantena a 10 giorni ed eliminato il secondo tampone, siamo disponibili a trovare nuovi ambiti di intervento specifici”, ha spiegato. Speranza ha poi ribadito che il ministero è al lavoro per una convenzione con i medici di base per far sì che siano loro a effettuare i tamponi rapidi che il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri sta acquistando.

Roberto Speranza, minister of Health, during the visit of US Ambassador to Italy Lewis Eisenberg at the Spallanzani Hospital, Rome, Italy, 23 June 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

La convenzione con i medici

L’accordo sui test rapidi fatti dai medici di famiglia dovrebbe concretizzarsi la prossima settimana. La nuova normativa, stando a quanto si è appreso, prevede l’adesione volontaria dei camici bianchi e una possibile aggiunta contrattuale all’accordo collettivo di lavoro dei medici di base. Secondo l’atto di indirizzo, questa attività dovrebbe essere limitata al periodo dell’epidemia influenzale sul territorio nazionale in modo da favorire la diagnosi differenziale tra le due patologie. Prevedrebbe, inoltre, il coinvolgimento dei medici di assistenza primaria e i pediatri di libera scelta “per evitare che il rafforzamento di tali attività gravi esclusivamente sui Dipartimenti di Sanità Pubblica”. L’intesa, si legge nel documento, prevede che l’erogazione dei test sia estesa anche a professionisti di altre aree della medicina convenzionata. L’accordo prevede anche la regolamentazione dell’eventuale riconoscimento economico dell’esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di assistenza primaria e dei pediatri di libera scelta, fermo restando che per gli altri professionisti la remunerazione dell’attività è già ricompresa nella remunerazione oraria dell’attività convenzionale.

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