Covid-19, lo pneumologo Sergio Harari a Sky TG24: "Oggi situazione molto diversa da marzo"

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L’esperto spiega che ora i pazienti arrivano gradualmente in ospedale e dunque è più semplice dare a ognuno di loro la giusta assistenza. In primavera ciò non era possibile

La nuova ondata di contagi di Covid-19 è molto diversa da quella di marzo. A sostenerlo è Sergio Harari, direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, durante un’intervista a Sky TG24. “A marzo abbiamo avuto un’onda d’urto di malati molto gravi. Oggi l’ondata è molto più graduale: il numero di pazienti arriva in maniera numericamente più distribuita e abbiamo la possibilità di assistere tutti, cosa che a marzo era molto più difficoltosa”, spiega lo pneumologo. Parlando del calo dei ricoveri in terapia intensiva e della mortalità in generale, Harari afferma che le terapie semi-intensive hanno avuto e continuano ad avere un ruolo importante in tal senso. “Abbiamo imparato a gestire meglio i pazienti, anche se non abbiamo cure specifiche per il Sars-CoV-2. Inoltre, i pazienti arrivano prima, per cui riusciamo a gestirli con maggiore tempestività”, aggiunge.

“Il vaccino antiinfluenzale aiuta a ridurre la pressione sull’Ssn”

Per quanto riguarda una possibile cura al Covid-19, Harari conferma che per ora non ne esiste una specifica. “Abbiamo solamente un antivirale, il remdesivir, che ha un certo ruolo, ma solo nei pazienti con alcune caratteristiche specifiche. Siamo ancora lontani dall’avere un trattamento antivirale efficace. Fondamentalmente ci basiamo sull’eparina e sui cortisonici”. L’esperto sottolinea l’importanza di sottoporsi al vaccino antiinfluenzale: “Ci permetterà di allentare la pressione che ci sarà sul Servizio sanitario nazionale e che stiamo già iniziando a vedere in questi giorni”. “Io credo che il personale medico e infermieristico risponderà con lo stesso senso di appartenenza e di responsabilità che c’è stato a marzo. Credo che però non si possa pretendere l’impossibile da personale che ha già dato moltissimo. Credo che debbano essere allocate risorse adeguata sia di personale che strutturali. In tal senso, ritengo che l’adesione al Mes sia fondamentale per supportare il comparto sanità in questo momento difficile”, conclude Harari.

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