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Scuola, Galli: “Sei ore in classe con la mascherina? Utopia”

Salute e Benessere

Per il responsabile del reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, difficilmente i più piccoli riusciranno a indossare il dispositivo di protezione individuale tanto a lungo

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Nel corso di una recente intervista a Sky TG24, Massimo Galli, il responsabile del reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha parlato dell’imminente ritorno a scuola e della possibilità che gli studenti indossino la mascherina per tutta la giornata. “Portare la mascherine a scuola sarebbe auspicabile, ma è impossibile che ragazzini e bambini possano indossarla per cinque o sei ore di seguito. Non ce la faccio nemmeno io. È importante che la portino all’ingresso e all’uscita da scuola. Sarebbe opportuno indossarla anche durante l’intervallo, ma vedo difficile fare la merenda con la mascherina in faccia”.

Distanziamento sociale e misurazione della febbre

 

Galli si è detto scettico anche nei confronti del distanziamento sociale nelle scuole. “È possibile provare a mantenerlo, ma per un bambino di otto anni non è semplice”. “Mi sarebbe piaciuto anche che a scuola ci fossero seri presidi sanitari che potessero più facilmente controllare la situazione nel suo evolvere”, ha aggiunto l’esperto. Per quanto riguarda la scelta di delegare ai genitori la misurazione della febbre, Galli ha fatto notare che “se un bimbo ha la febbre la sera e il mattino dopo non ce l’ha più e te lo mandano  a scuola lo stesso, c’è qualcosa che non va. Come tutti ben sappiamo, infatti, è possibile che nelle prime ore del mattino la febbre sia scesa pur essendoci un processo infettivo in atto”. L’esperto sottolinea che gli aspetti da rivedere sono molteplici e che le famiglie con tanti figli potrebbero trovarsi in difficoltà a misurare la febbre al mattino a ognuno di loro.

 

Galli: “Servono più tamponi”

 

In vista della stagione invernale, Galli ha insistito sulla necessità di “sviluppare dei protocolli e delle attenzioni: più test e meno plexiglass”. Per il medico è importante riuscire a identificare l’infezione da Covid-19 in maniera precoce e limitare il più in fretta possibile i danni. “Abbiamo una forte percentuale, oltre il 30% e forse addirittura di più nei giovanissimi, di persone che si infettano e rimangono del tutto asintomatiche”, ha osservato Galli.