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Coronavirus, Lancet: "Il resto del mondo può imparare molto dalla Cina"

Salute e Benessere

Nel suo ultimo editoriale, la prestigiosa rivista medica ha elogiato la gestione dell’emergenza Covid-19 nel Paese asiatico e ha sottolineato l’importanza della collaborazione internazionale

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Nel suo ultimo editoriale, l’autorevole rivista scientifica The Lancet ha dichiarato che la Cina rappresenta un esempio da seguire per tutti gli altri Paesi nella gestione dei focolai di Covid-19. Secondo gli autori dell’articolo, la risposta efficace della nazione all’emergenza coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24) dimostra l’importanza della ricerca interna e della capacità di risposta della sanità pubblica. Gli scienziati cinesi, infatti, sono riusciti a identificare Sars-CoV-2 poco dopo l’inizio della pandemia e a condividere con la comunità scientifica internazionale i dati relativi al suo sequenziamento genomico. 

 

La gestione della pandemia in Cina

 

L’editoriale di The Lancet sottolinea che entro la fine di gennaio i medici cinesi erano già riusciti a compiere dei passi avanti importanti nella lotta al coronavirus. Non solo avevano individuato le caratteristiche cliniche dei pazienti con Covid-19, ma avevano anche confermato la trasmissione da persona a persona e determinato le caratteristiche genomiche e l’epidemiologia di Sars-CoV-2. Lo testimoniano numerosi articoli pubblicati sulla rivista scientifica in quel periodo. Più recentemente, la comunità scientifica cinese ha ottenuto dei risultati promettenti durante degli studi precoci su un vaccino ricombinante adenovirus di tipo 5 vettoriale contro Covid-19. 

 

L’importanza della collaborazione

 

The Lancet osserva che la realizzazione rapida ed efficace per le misure di controllo del coronavirus dipendono in buona parte dalla collaborazione dell’intera comunità, che in Cina non è mai venuta a mancare. Secondo gli autori dell’articolo, per affrontare una pandemia è necessaria una stretta collaborazione tra tutti i Paesi. Per questo motivo utilizzare la Cina come un “capro espiatorio” non rappresenta una risposta costruttiva alla situazione di emergenza. Nelle scorse settimane, questo argomento è stato affrontato anche da António Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite. “I leader globali devono prendere una decisione: soccomberemo al caos, alla divisione e alle disuguaglianze o cercheremo di porre rimedio agli errori compiuti in passato e andremo avanti uniti, per il bene di tutti?”, ha chiesto Guterres durante il discorso tenuto in occasione della 18esima conferenza annuale in onore di Nelson Mandela.