Piastrine, scoperta una funzione potenzialmente utile contro i tumori

Salute e Benessere

Nel corso di un nuovo studio, i ricercatori dell’Università di Uppsala hanno osservato che questi corpuscoli aiutano a preservare la barriera vascolare che rende le pareti dei vasi sanguigni impermeabili, riducendo così la diffusione delle cellule tumorali

I ricercatori dell’Università di Uppsala hanno scoperto una nuova funzione delle piastrine, potenzialmente utile per combattere i tumori. Il loro studio, pubblicato sulla rivista Cancer Research, indica che questi corpuscoli aiutano a preservare la barriera vascolare che rende le pareti dei vasi sanguigni impermeabili, riducendo così la diffusione delle cellule tumorali.

Il ruolo dei fattori di crescita

 

Lo studio si è focalizzato su alcune sostanze rilasciate dalle piastrine quando si aggregano e aiutano il sangue a coagularsi in seguito a una ferita. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sul fattore di crescita “B”, che si è rivelato essenziale per attirare le cellule di supporto nei vasi sanguigni. L’assenza di questa sostanza nelle piastrine è stata associata a una quantità più elevata di cellule tumorali circolanti e a una loro diffusione ad altre parti del corpo in misura molto più elevata.  “I nostri dati mostrano che l'attivazione piastrinica nel cancro non è del tutto dannosa”, spiega Anna-Karin Olsson, la coordinatrice dello studio. “Invece, il fattore di crescita B delle piastrine rilasciato quando questi corpuscoli sono attivati può aiutare a mantenere la barriera vascolare nei tumori, contrastando così la diffusione delle cellule tumorali. Ciò rende importante prendere in considerazione le funzioni specifiche delle varie molecole derivate dalle piastrine quando vengono sviluppate nuove terapie”, conclude l’esperta.

 

Studiato l’effetto dei Pfas sulle piastrine

 

All’inizio del 2020, è stato pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences uno studio riguardante il legame tra le sostanze inquinanti note come Pfas e la coagulazione del sangue. I ricercatori dell’Università di Padova sono riusciti a dimostrare che queste sostanze chimiche, presenti all’interno di farmaci, vernici e presidi medici, possono attivare le piastrine e rendere più probabile la loro coagulazione, incrementando il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. A influenzare l’azione dei corpuscoli è in particolare l’acido perfluoroottanoico, noto anche come Pfoa, l’inquinante ambientale più diffuso in Veneto.

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