Leucemia mieloide acuta, individuato un gene chiave

Salute e Benessere

Si chiama CXCR4 ed è stato scoperto dai ricercatori dell’Università di Lund tramite la tecnica CRISPR. Disattivandolo è possibile causare la morte delle cellule tumorali

Tramite la tecnica CRISPR i ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia, sono riusciti a individuare uno dei geni chiave della leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue tipico degli adulti e associato a un basso tasso di sopravvivenza. Questa neoplasia progredisce rapidamente ed è provocata da cambiamenti genetici nelle cellule staminali che formano il sangue presenti nel midollo osseo. Per studiarne l’origine, il team di ricerca si è concentrato sui geni che controllano queste particolari cellule staminali. “Grazie alla tecnica CRISPR siamo stati in grado di studiare circa 100 geni contemporaneamente in un modello animale”, spiega Marcus Järås, il coordinatore della ricerca. “È la prima volta che conduciamo uno studio su così vasta scala". I risultati ottenuti sono stati descritti sulla rivista Cell Reports.

 

Il gene CXCR4

 

La tecnica del “taglia e incolla” del Dna permette di controllare efficacemente quale gene è spento, consentendo di studiarne le funzioni e di comprendere meglio l’origine di una malattia. È proprio con questo metodo che i ricercatori sono riusciti a scoprire l’importanza del gene CXCR4 per la sopravvivenza delle cellule staminali. Tagliandolo è possibile causare la morte delle unità biologiche, perché quest’ultime sono totalmente dipendenti dalla proteina prodotta dal gene. “La disattivazione di CXCR4 ha creato dello stress ossidativo che ha portato alla morte della cellula tumorale”, spiega Ramprasad Ramakrishnan, il primo autore dello studio.

 

Scoperto il modo in cui le cellule tumorali sfuggono ai linfociti

 

Nel corso di uno studio svolto nel 2019, i ricercatori italiani dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano sono riusciti a scoprire quali sono i meccanismi che, in alcuni casi, consentono alle cellule tumorali della leucemia mieloide acuta di sfuggire al controllo del sistema immunitario in seguito a un trapianto di midollo. Nel corso della loro ricerca è emerso che queste unità biologiche possono salvarsi riducendo l’espressione dei geni Hla sulla superficie, in modo da celare la propria presenza. Un altro metodo consiste nell’incrementare la presenza di alcuni recettori immunosoppressori che segnalano ai linfociti di frenare la loro attività fino a rendere inattivo il sistema immunitario.

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