Coronavirus, comitato: in fase 2 con le mascherine -15% del rischio di contagio

Salute e Benessere

I dispositivi di protezione individuali saranno centrali per la fase che seguirà il lockdown. Le mascherine saranno obbligatorie negli spazi chiusi ma, in generale, "fortemente raccomandate"

La cosiddetta “fase 2”, quella che segnerà l’allentamento delle misure da lockdown, è ormai alle porte e un elemento essenziale per la ripresa delle attività saranno le mascherine protettive. Saranno obbligatorie negli spazi chiusi, sia nei luoghi di lavoro che nei mezzi di trasporto ma, come viene segnalato nel Dpcm di domenica scorsa, in generale "fortemente raccomandate", anche se non per i bambini al di sotto dei 6 anni. E proprio sulle mascherine prosegue il dibattito tra gli scienziati che, all’interno del recente documento del comitato tecnico-scientifico, sottolineano "le incertezze sul valore dell'efficacia" di questi dispositivi di protezione sanitaria ma affermano anche come l'utilizzo delle mascherine possa ridurre del 15% il rischio di contagio.

Le previsioni sulla distribuzione

A proposito di mascherine è arrivato, intanto, l'annuncio del ministro dell'Economia Gualtieri per cui su questi dispositivi di protezione individuale “non sarà applicata Iva per tutto il 2020". Domenico Arcuri, commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, ha invece confermato che “dal 4 maggio noi potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l'attuale fornitura. Dal mese di giugno potremmo distribuirne 18 milioni e dal mese di luglio 25 milioni”, come si legge in una nota apparsa sul sito del Ministero della Salute. “Quando le scuole cominceranno a settembre potremmo distribuirne almeno 30 milioni al giorno, 11 volte il numero di quelle che distribuivamo all'inizio dell'emergenza", ha poi aggiunto. Dell’argomento ha parlato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’audizione presso il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, in cui è stato ribadito che, nella fase 2, i sanitari conteranno molto sui “Covid-19 hospital” e che non bisognerà abbassare la guardia, anche perché altrimenti il rischio di una nuova ondata è possibile.

Appello alla cautela

L’inevitabile cautela emerge anche e soprattutto dalle valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Una riapertura dei negozi e dei ristoranti adesso "può potenzialmente innescare nuove epidemie", dicono gli esperti, mentre l'ok alle scuole scatenerebbe invece una impennata dei contagi. "L'analisi della sola soglia epidemica associata ai diversi scenari di riapertura suggerisce che una riduzione del 20% circa dei contatti rilevanti per la trasmissione epidemica potrebbe essere sufficiente a contenere il numero di riproduzione sotto la soglia critica", hanno spiegato gli specialisti.
 

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