Coronavirus, il primo caso in Europa si sarebbe verificato in Germania

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

È quanto emerge da una lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine, firmata da vari medici e istituti tedeschi, e dai risultati della mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain 

Dalla mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain, che ricostruisce una sorta di albero genealogico del coronavirus Sars-Cov-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24), emerge che il primo caso europeo di Covid-19 potrebbe essersi verificato lo scorso gennaio in Germania, precisamente a Monaco di Baviera. Questo dato sembrerebbe trovare riscontro in una lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine, firmata da vari medici e istituti tedeschi, che traccia un “identikit” del cosiddetto “paziente 1” e fornisce una prima ricostruzione della vicenda. Stando a quanto riportato dagli esperti, lo scorso 24 gennaio un uomo d’affari tedesco di 33 anni avrebbe manifestato alcuni dei sintomi dell’infezione, come mal di gola, brividi e mialgie, seguiti, il giorno successivo, da febbre alta (39,1° centigradi) e tosse. Dopo essersi ripreso, il paziente sarebbe tornato a lavoro il 27 gennaio, del tutto ignaro di aver contratto la nuova patologia.

Il contagio

Dalla lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine, emerge che l’uomo sarebbe stato contagiato da una collega di Shangai, che avrebbe incontrato nel corso di un incontro di lavoro il 20 e il 21 gennaio a Monaco di Baviera. La donna, che durante la permanenza in Germania non avrebbe manifestato alcun sintomo dell’infezione, sarebbe stata trovata positiva al coronavirus Sars-Cov-2 una volta tornata in Cina il 26 gennaio. Il giorno successivo avrebbe informato l’azienda della sua malattia, permettendo di avviare la ricerca delle persone che erano entrate in contatto con lei. Il 33enne sarebbe quindi stato inviato alla Division of Infectious Diseases and Tropical Medicine a Monaco per ulteriori accertamenti. Analizzando i due tamponi rinofaringei ottenuti e un campione di espettorato, gli esperti avrebbero riscontrato una elevata carica virale, nonostante il paziente avesse già superato i sintomi respiratori. Tre impiegati della stessa compagnia, che avevano avuto contatti con l’uomo quando era asintomatico, sarebbero stati trovati positivi al nuovo coronavirus il 28 gennaio.

Le conseguenze

Su Twitter, Trevor Bedford del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, l’autore della mappa genetica della malattia, spiega che i contagi avvenuti in Germania potrebbero essere gli “antenati” diretti delle infezioni successive e potrebbero essere collegati, almeno in parte, alla diffusione dell’epidemia in tutta Europa, Italia compresa.

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