Creato l'inchiostro invisibile che svela se un bambino è vaccinato

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

L’invenzione dei ricercatori del Mit potrebbe permettere di affrontare meglio i problemi associati alla registrazione dei vaccini somministrati ai più giovani, diffusi prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo 

I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston hanno creato un inchiostro invisibile che, una volta “stampato” sulla pelle, permette di tenere traccia dei vaccini eseguiti. Nello studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, gli studiosi hanno spiegato che l’invenzione è stata testata con successo sugli animali e sulla pelle umana in provetta. L’inchiostro invisibile, osservabile tramite un’app che invia raggi infrarossi sulla cute e uno speciale filtro per smartphone, viene somministrato assieme al vaccino, tramite l’applicazione di un cerotto contente numerosi micro-aghi. Allo stesso tempo, l’informazione legata alla vaccinazione viene scritta sulla pelle usando dei nanocristalli semiconduttori che riflettono solo certi di tipi di luce (noti in gergo tecnico come punti quantici). L’inchiostro invisibile può essere rintracciato fino a cinque anni di distanza, come dimostrato dagli esperimenti condotti in laboratorio.

I dubbi sulla privacy dei pazienti

L’invenzione del Mit potrebbe permettere di affrontare meglio i problemi associati alla registrazione dei vaccini somministrati ai bambini, diffusi prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo e risolti solo in parte nelle nazioni più ricche tramite la digitalizzazione delle informazioni cliniche. I dubbi più grandi sull’utilizzo dell’inchiostro digitale riguardano, come comprensibile, la privacy: come rilevano gli esperti che hanno condotto lo studio, non tutti i pazienti potrebbero essere disposti a farsi registrare informazioni mediche sul proprio corpo.

Il rapporto dell’Aifa sui vaccini

Lo scorso luglio, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il “Rapporto Vaccini 2018”. Dal documento è emerso che in Italia la frequenza delle segnalazioni relative a gravi reazioni avverse correlabili ai vaccini è di 3 eventi ogni 100.000 dosi. Inoltre, non sono emerse informazioni che possano influenzare il rapporto beneficio-rischio per le varie tipologie di vaccino correntemente utilizzate, confermando quindi la loro sicurezza. Luca Li Bassi, il direttore generale dell’Aifa, ha sottolineato che la vaccinazione è ampiamente riconosciuta come uno degli interventi sanitari più efficaci e convenienti nella storia della salute pubblica. 

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