Superbatteri, un nuovo report indica quali sono i più pericolosi
Salute e BenessereI Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi (Cdc) hanno aggiornato l’elenco dei batteri resistenti agli antibiotici che mettono a rischio la salute globale, inserendo 5 microorganismi tra le minacce urgenti
In un nuovo report, pubblicato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi (Cdc), sono elencati i 5 batteri resistenti agli antibiotici che minacciano la salute globale, oltre ad altri 11 microorganismi che non devono essere sottovalutati. Rispetto all’ultimo rapporto, pubblicato nel 2013, sono stati aggiunti altri due superbatteri alla lista delle minacce urgenti. Come rivelano i dati recentemente diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), in Italia sono più di 10.000 le persone che ogni anno perdono la vita a causa dei microorganismi resistenti agli antibiotici. La Penisola è il Paese dell’Unione Europea con più vittime all’anno dovute all’antibiotico resistenza.
I cinque superbatteri che minacciano la salute globale
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa inseriscono nell’elenco delle minacce urgenti cinque superbatteri. Si tratta del Clostridium difficile, della Candida auris, dell’enterobacteriaceae resistente ai carbapenemi (CRE), della gonorrea Neissera e dell’Acinobacter resistente ai carbapenemi. Il rapporto indica che ogni 15 minuti negli Stati Uniti una persona perde la vita a causa di complicazioni da infezioni resistenti a qualsiasi antibiotico disponibile in commercio. Complessivamente, ogni anno i superbatteri causano circa 35.000 decessi negli Stati Uniti.
Negli ospedali Usa i decessi legati ai superbatteri sono diminuiti del 18%
Dal report emerge anche che, rispetto al 2013, le morti dovute a malattie causate da batteri resistenti agli antibiotici sono diminuite del 18% nelle cliniche e nelle strutture ospedaliere statunitensi, anche per merito dei programmi di prevenzione adottati negli ultimi anni. Tuttavia le infezioni hanno iniziato a diventare più frequenti all’esterno degli ospedali, rendendo la loro diffusione più difficile da contenere e individuare e mettendo a rischio un maggior numero di persone. “Alcuni di questi superbatteri hanno imparato come ‘condividere i propri geni’ con altri microorganismi, rendendoli a loro volta resistenti alla maggior parte degli antibiotici”, spiega lo specialista dei Cdc Michael Craig.