Sindrome dell'occhio secco, trucco e anti-aging tra i fattori scatenanti

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Immagine di archivio (Getty Images)

Gli autori dello studio Tfos Dews II spiegano che le particelle dei cosmetici possono migrare sulla superficie oculare alterando il delicato film idrolipidico che la ricopre 

Come emerge da uno studio condotto dalla società scientifica Tear Film & Ocular Surface Society (Tfos), leader nella ricerca sulla superficie oculare con sede a Boston, l’uso di cosmetici, gli interventi chirurgici sulla palpebra, le iniezioni di tossine anti-aging e altre procedure cosmetiche sono da considerare fattori di rischio scatenanti per la sindrome dell’occhio secco, definita dall’Oms come “uno dei disturbi più ignorati e sottovalutati della società moderna”. Per parlare di malattie croniche e gravi della superficie oculare, oltre che di stili di vita che possono avere un impatto negativo su queste patologie, la società ha organizzato l’incontro di esperti internazionali “Euopean TFOS Ambassador Meeting” presso l’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma.

L’impatto dei cosmetici

Gli autori dello studio Tfos Dews II spiegano che le particelle dei cosmetici possono migrare sulla superficie oculare alterando il delicato film idrolipidico che la ricopre. Dopo 3 mesi di utilizzo del mascara, sul 30% degli applicatori si accumulano sebo, cellule morte, acari e batteri, che possono contaminare tutto il prodotto. Come spiega Piera Versura, ricercatrice del Dipartimento di Medicina specialistica diagnostica e sperimentale dell’Università di Bologna, alcuni ingredienti contenuti nei cosmetici possono contribuire a rendere più sottile lo strato oleoso del film, favorendo una più rapida evaporazione e contribuendo alla secchezza. I risultati di una ricerca dell’Università di Waterloo hanno dimostrato che circa il 15-30% dell’eyeliner applicato sulle rime palpebrali migra sulla superficie dell’occhio entro 5 minuti dall’applicazione. Inoltre, i retinoidi, solitamente contenuti nelle creme anti-età e per il contorno occhi, possono avere effetti negativi sulla funzione delle ghiandole di Meibomio e possono contribuire a peggiorare la secchezza.

La prevalenza della patologia tra le donne

Jennifer P. Craig, ricercatrice del Dipartimento di Oftalmologia dell'Università di Auckland in Nuova Zelanda, sottolinea che numerosi ingredienti hanno mostrato la capacità di interferire con l’equilibrio della superficie oculare e causare o peggiorare i sintomi dell’occhio secco. La Executive director di Tfos, aggiunge che la maggior prevalenza della malattia dell’occhio secco tra le donne e l’uso diffuso di cosmetici per gli occhi richiedono oggi un’attenta ricerca per valutare l’efficacia clinica dei trattamenti nelle donne che si truccano e una progressiva diminuzione degli ingredienti che possono interferire con la salute oculare. 

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